Gli Europei di nuoto sono pronti a entrare nel momento caldo con l'inizio delle gare in vasca, ma a Belgrado mancherà una delle nazionali più attese del panorama continentale: l'Italia. La squadra azzurra diserterà la rassegna internazionale sostanzialmente per una questione di calendario che ha indispettito non poco il presidente federale Paolo Barelli e l'entourage della FIN. Gli Europei si svolgeranno in contemporanea con la sessantesima edizione del Trofeo Settecolli, una sorta di "Internazionali d'Italia" per questo sport dove tendenzialmente si presentano i migliori atleti del panorama mondiale.
Considerato anche l'avvicinarsi delle Olimpiadi, la Federazione aveva spiegato da tempo come la kermesse romana fosse l'ultima occasione per strappare un pass per la rassegna a cinque cerchi diventando una sorta di "trials" in salsa tricolore. Agli Europei non sarebbero stati quindi inviati né gli atleti già qualificati per Parigi 2024, al fine di preservare la condizione per l'evento a cinque cerchi, né coloro che sono ancora a caccia del biglietto per la Francia.
Nelle scorse settimane era palesata l'idea di inviare una formazione giovanile, tuttavia fra tre settimane ci saranno gli Europei juniores dove l'Italia potrebbe fare incetta di medaglie a differenza della manifestazione serba dove, eccetto exploit clamorosi, gli azzurrini avrebbero faticato ad andare a podio se non addirittura a qualificarsi per le finali compromettendo anche in questo caso la preparazione verso l'appuntamento più atteso. Non restava che concedere un "giro di valzer" in azzurro alle seconde linee, ma il direttore tecnico Cesare Butini in accordo con il presidente Barelli hanno deciso di scartare pure questa ipotesi al fine di lanciare un segnale chiaro all'European Acquatics.
L'ente europeo ha spiegato come non vi sia stato modo di evitare la concomitanza fra Europei e Settecolli a causa delle insistenze della Federazione Serba che, considerata anche la presenza delle Olimpiadi, ha offerto la disponibilità per organizzare la rassegna continentale in questo periodo. Una spiegazione che non è piaciuta all'Italia che guarderà da distanza quanto combineranno David Popovici e Kristóf Milák.