Non c'era certo bisogno dell'investitura di Messi perché l'Inter si convincesse di avere in casa un giocatore destinato a fare grandi cose. A diventare un grande del calcio. Semmai, diciamo, le parole del numero dieci dell'Argentina sono risuonate come una ulteriore conferma di ciò che da sempre pensano in Viale della Liberazione: Valentin Carboni è un patrimonio su cui puntare. Il suo futuro verrà deciso solo dopo la Coppa America con l'Albiceleste, la convocazione da parte del ct Scaloni permetterà intanto al 19enne di Buenos Aires di acquisire ancor più consapevolezza ed esperienza. Ma attenzione, quando diciamo che verrà deciso il suo futuro intendiamo dire che solo allora l'Inter deciderà se tenerlo in rosa sin da subito e metterlo a disposizione di Inzaghi o se invece trovargli una nuova squadra per un altro anno in prestito dopo quello a Monza. Di privarsene, per fare cassa come si è letto in questi giorni, non c'è alcuna intenzione. O meglio, di fronte a una offerta folle - qualcosa nella fattispecie tra i 40/50 milioni - verrebbero fatte delle attente valutazioni, ma questa non è una notizia di per sè, è semmai un qualcosa che vale per Carboni così come per qualsiasi altro giocatore. Insomma, quando Marotta dice che la mission del club è quella di "valorizzare i propri giovani talenti", il pensiero non può che cadere sull'argentino.
Certo, nel modulo inzaghiano, la collocazione di Carboni sull'esterno è un poco forzata. E al momento, anche per ragioni anagrafiche oltreché tattiche, lo stesso discorso vale se immaginato nel ruolo di seconda punta. Ma, appunto, il ragazzo deve ancora farsi e i margini di crescita sono ritenuti amplissimi. Potrebbe farlo stando al Pinetina - tenendo conto poi del fatto che Inzaghi è ritenuto un vero maestro nel formare i suoi giocatori - oppure trovandogli una nuova sistemazione che gli garantisse maggior impiego e minutaggio e probabilmente anche meno pressioni. Nulla è ancora deciso, il parere del tecnico sarà fondamentale: la preparazione precampionato sarà l'occasione migliore per decidere con calma il futuro di un giocatore considerato in ogni caso un vero e proprio gioiellino. Uno che, a detta di molti suoi compagni di squadra - non solo Messi o Lautaro che lo stanno "allevando" in nazionale - ricorda addirittura fuoriclasse come Ribery o Robben.