Buffon dopo Spagna-Italia: "Prima non eravamo da 9, ora non siamo da 4"
Il capodelegazione azzurro dal ritiro di Iserlohn: "Dobbiamo essere confidenti per il futuro che è immediato"
Il giorno dopo la dura lezione subita dalla Spagna l'umore nel ritiro azzurro di Iserlohn è sotto i tacchi, ma per qualificarsi agli ottavi di Euro '24 basterà un pareggio con la Croazia e allora il capodelegazione della Nazionale, Gianluigi Buffon, prova a rialzare l'Italia analizzando così la sconfitta maturata a Gelsenkirchen: "Pensavamo di aver già raggiunto un determinato livello e ieri probabilmente abbiamo avuto un riscontro che non ci aspettavamo. Penso anche che tra le spiegazioni della prestazione ci sia quella che ha detto il mister: l'aspetto fisico sul quale s'è voluto focalizzare lui immediatamente ci ha colpito, la velocità di esecuzione e di azione che avevano era diversa. Dobbiamo essere confidenti per il futuro che è immediato".
Come hai visto i ragazzi? "Li ho visti tranquilli. Chiaramente finita la gara non potevano essere soddisfatti né felici, ma c'era molta lucidità nell'analisi della partita e delle difficoltà che abbiamo trovato. Al di là di tutto vanno dati grandi meriti alla Spagna, perché poi mi ha impressionato questo modo di giocare, queste individualità che in ogni momento riescono a creare superiorità numerica e non ti lasciano mai respirare. Non ti lasciano mai 1-2 minuti di possesso palla per riordinarti le idee. Siamo stati in difficoltà dal primo minuto e nell'arco dei 90 minuti l'aspetto buono è che abbiamo perso solo 1-0".
Come si gestisce un momento così? "Alcune volte è più facile la gestione della sconfitta che quella della vittoria. Secondo me ieri abbiamo avuto delle risposte, al di là che possano esser state negative. E queste risposte fanno sì che quel foglio di punti interrogativi cominci a riempirsi e qualche punto interrogativo emerge. Se dopo l'Albania pensavamo di valere nove, dopo la gara di ieri non puoi pensare di valere quattro. Probabilmente la ragione è nel mezzo e noi dobbiamo trovare il nostro livello per competere già da lunedì".
La Croazia avrà un giorno di riposo in più... "Sarà una partita diversa con ritmi diversi, anche per caratteristiche individuali dei calciatori. Probabilmente il talento sarà più o meno quello, la Spagna ha ancora qualcosa in più, ma è una partita che ci giocheremo al massimo delle nostre possibilità con la consapevolezza che possiamo ottenere un bel risultato. Al di là di tutto, siamo stati bravi a far sembrare l'Albania una squadra di livello inferiore e ieri probabilmente queste difficoltà che abbiamo avuto ci hanno fatto sembrare sotto il nostro reale livello".
Come si affronta la partita decisiva? Ci sarà paura? "La paura non ci dev'essere, ti può venire la giusta ansia pre-gara fino a che non scendi in campo per il riscaldamento. Dopo deve essere solo divertimento perché ha l'opportunità di mettere in mostra il tuo talento. Se qualcuno ha paura deve superarla in questo modo, pensando che scendendo in campo può mettere in mostra il talento. Facciamo un lavoro meraviglioso e tutti vorrebbero essere al nostro posto anche in una partita così delicata. Ci sono tanti aspetti positivi, poi ci sono anche due risultati su tre ma non è questo un pensiero che vorrà fare il mister e vorranno fare i ragazzi. Il primo pensiero sarà ritrovare determinate sicurezza, un po' noi stessi dopo la sbandata di ieri sera. E sono convinto che alla fine giocheremo un altro tipo di gara e staremo qui a parlare di altro".
Infine una battuta su Donnarumma ("Se non prendeva gol era da dieci, ieri ogni tiro l'ha parato ed è stato davvero un baluardo insuperabile") e sulla possibilità di giocare con le due punte: "Il mister in questo periodo ha fatto vedere di essere molto duttile, anche a seconda dei momenti ha cercato di schierare la squadra nel modo più pericoloso possibile. Sono cose che sicuramente lui sta analizzando e analizzerà".