Italia, Spalletti pensa a un cambio per reparto contro la Croazia
Filosofia e modulo invariati, il ct ragiona più che altro su forze fresche per il match di lunedì, decisivo per la qualificazione agli ottavi
L'atmosfera nel ritiro azzurro il giorno dopo la brutta sconfitta con la Spagna era chiaramente cupa, confermata dalla presenza di pochi tifosi e dalla scelta di chiudere, dopo i canonici 15 minuti aperti ai media, l'allenamento ai curiosi in controtendenza rispetto a quanto fatto dopo l'Albania. Il ko ha lasciato il segno un po' su tutti, per questo Luciano Spalletti ha lasciato metà giornata libera alla squadra prima di riprendere il lavoro verso il decisivo match di lunedì contro la Croazia.
Buttare fuori le tossine cattive e liberarsi la mente, questo in sostanza l'obiettivo dei giocatori ieri mentre il ct continuava a rimuginare su cosa fare per ritrovare la via persa. Una sola sembra la certezza nella mente del tecnico e cioè quella di non cambiare assetto tattico e, più di tutto, filosofia di gioco: "Non sono adatto a insegnare un certo tipo di calcio, non sarei l'uomo giusto" aveva confidato subito dopo la Spagna, forse prevedendo le critiche di chi vorrebbe un'Italia meno giochista e più di rimessa.
E infatti pure con le riserve, visto che per i titolari è stato effettuato lavoro di scarico, ieri ha schierato il 4-2-3-1 nel quale, però, ci si attende qualche cambio, forse uno per reparto. A partire dalla fascia difensiva destra, dove le difficoltà di Di Lorenzo potrebbero essere compensate dall'esperienza di Darmian mentre a centrocampo chi rischia è Jorginho, mai nel vivo del gioco contro la Spagna e ripreso più volte dallo stesso Spalletti durante la gara: potrebbe giocare dall'inizio Cristante, qualcuno fa il nome di Fagioli e sarebbe un azzardo in una partita da dentro o fuori dopo i tanti mesi di inattività. Più difficile pensare alla cerniera Cristante-Fagioli spostando Barella dietro la punta e facendo accomodare Frattesi in panchina anche se la muscolarità del centrocampo croato è sicuramente nei pensieri del ct.
E poi arriviamo all'attacco. Detto che anche Chiesa è oggetto di valutazioni, per Scamacca si intravede la via della panchina con Retegui pronto a prenderne il posto. Tutte cose che frullano nella testa dell'allenatore, 48 ore decisive per prendersi gli ottavi, 48 ore che vuole passare con i suoi giocatori senza troppe distinzioni ed è per questo che la rifinitura azzurra di domani sarà nel "fortino" azzurro di Iserlohn e non a Lipsia, sede della partita.