LE PAGELLE

Euro 2024, le pagelle di Croazia-Italia: Donnarumma monumentale, Zaccagni eroe per una notte

Disperso Raspadori, irriconoscibile Dimarco, decisivo anche Calafiori

di Daniele Pezzini

© Getty Images

LE PAGELLE DI CROAZIA-ITALIA

Croazia

Livakovic 6,5 - Si supera su Bastoni al 27’ tenendo a galla i suoi, attento anche in un paio di uscite, può poco sul bel gol di Zaccagni.

Stanisic 6 - Spinge poco, ma fa il suo dovere sul piano difensivo.

Sutalo 6 - Difesa ordinata e senza fronzoli.

Pongracic 6,5 - Deciso e preciso in marcatura, nel primo tempo non disdegna anche qualche sortita offensiva. Una prestazione di spessore.

Gvardiol 6,5 - Nel primo tempo si sgancia moltissimo in avanti, tendendo anche ad accentrarsi e a lasciare spazi importanti, più attento alla fase difensiva nella ripresa.

Kovacic 6,5 - Bene in fase di pressione e riaggressione, manca un po’ negli inserimenti e nelle conclusioni da fuori, ma disputa comunque una buona partita (dal 25’ st Ivanusec 6 - Entra per dare sostanza a un centrocampo che punta solo a contenere).

Brozovic 5 - Regia che lascia a desiderare, smista tanti palloni semplici, ma ne perde parecchi e quando prova a creare qualcosa quasi sempre sbaglia.

Modric 6,5 - Gioca a ritmi bassi, crea poco e sbaglia anche il rigore che avrebbe potuto condannare i suoi. Poi però trova la zampata del campione che fino all’ultimo minuto era valsa la qualificazione (dal 35’ st Majer 6 - Cerca di tenere un minimo in apprensione la difesa italiana quando la sua squadra è tutta rintanata a difendere il risultato).

Pasalic 5 - Gioca quasi da falso 9, scambiandosi spesso di posizione con Kramaric, ma non riuscendo mai a rendersi pericoloso (dal 1’ st Budimir 6 - La sua presenza in area si fa sentire e risulta decisiva in occasione del gol di Modric).

Sucic 6 - Molto mobile e molto pimpante nei primi minuti, suo il primo tiro pericoloso nello specchio, poi sparisce gradualmente dalla partita (dal 25’ st Perisic 6 - Solo compiti difensivi, zero chance di creare qualcosa).

Kramaric 5,5 - Parte molto largo a sinistra, raramente riesce ad accentrarsi e diventare pericoloso (dal 45’ st Juranovic sv).

Ct: Dalic 5,5 - Parte volendo gestire il possesso, poi dopo il vantaggio acquisito diventa più pragmatico accontentandosi di difendere il risultato con le buone e le cattive. Rintanarsi in area, alla lunga, gli costa una vittoria che sembrava cosa fatta.

Italia

Donnarumma 7,5 - Attentissimo su Sucic dopo pochi minuti, strepitoso sul rigore di Modric e miracoloso sulla zampata di Budimir subito prima del gol. Difficile chiedergli di più.

Darmian 5 - Si concede più di una distrazione che rischia di costare caro, poi si lascia sfilare da Modric in occasione dell’1-0. Doveva essere l’uomo giusto per blindare la difesa a tre, ma il piano non funziona (dal 37’ st Zaccagni 7 - Tocca pochissimi palloni, ma mette nell’angolino alto quello decisivo, che porta l’Italia agli ottavi di finale).

Bastoni 6,5 - Quello di centrale nella difesa a tre è un ruolo che sulla carta non gli si addice, ma lui lo interpreta con sicurezza e personalità. Sfiora il gol al 27’, ci va di nuovo vicino al 62’. È il più pericoloso della Nazionale sul piano offensivo, il che dice molto.

Calafiori 6,5 - A livello difensivo fa il suo dovere, anche se con qualche sbavatura. Timido nelle sortite offensive fino all’ultimo minuto di gioco, quando spacca in due la difesa croata e serve a Zaccagni l’assist decisivo.

Di Lorenzo 5 - Gvardiol gli concede tanto spazio per affondare, ma lui ne approfitta troppo poco.

Barella 6 - È più che altro lui a tentare di accendere la lampadina con qualche verticalizzazione o qualche pallone in area. Strappa la sufficienza, ma anche da lui è lecito attendersi di più.

Jorginho 5,5 - Preoccupato più che altro dai compiti difensivi, gioca solo ed esclusivamente in orizzontale, anche quando ne avrebbe la chance preferisce rallentare il gioco e ricominciare. A questa Italia serve molta più fantasia (dal 37’ st Fagioli 6 - Il suo ingresso non cambia la partita, ma quanto meno cerca di giocare più in verticale e di andare maggiormente in profondità).

Pellegrini 5 - Spalletti lo richiama molto, gli chiede di muoversi di più e di essere meno timido, lui ci prova, ma gli manca un po’ di convinzione e cattiveria negli inserimenti, sostituzione a fine primo tempo quasi inevitabile (dal 1’ st Frattesi 5 - Entra e dopo pochi minuti causa il rigore che Donnarumma neutralizza, poi si danna molto ma conclude poco).

Dimarco 5 - Troppo timido nel saltare l’uomo, non gli riescono neanche le sgroppate in campo aperto nonostante gli spazi ci siano. Un’altra partita da dimenticare (dal 12’ st Chiesa 5,5 - Porta un po’ di brillantezza e di imprevedibilità, ma anche tanta frenesia).

Raspadori 5 - Generoso, ma poco coinvolto nella manovra. Corre spesso per il campo a vuoto a caccia di un pallone che non gli arriva praticamente mai (30’ st Scamacca 5 - Spalletti tenta la carta del doppio centravanti, ma l’intesa con Retegui è scarsina e la porta non la vede mai).

Retegui 5,5 - Sui tanti palloni lunghi che piovono dalle sue parti non può che risultare innocuo, vista la fisicità dei difensori avversari. Meglio quando piovono cross dagli esterni, peccato che sono solo un paio in 90’.

Ct: Spalletti 5 - La rivoluzione non paga. La squadra resta priva di idee e di spunti di creatività. Il gol di Zaccagni porta la Nazionale agli ottavi, ma in vista della Svizzera c’è ancora molto lavoro da fare.