L'INTERVISTA

Zaccagni dopo il miracolo di Lipsia: "serata che porterò sempre nel cuore"

 L'attaccante racconta le emozioni dopo il gol decisivo contro la Croazia, ma i meriti sono anche della squadra: "È un gruppo bellissimo, stiamo bene e il mister è stato bravo in tutto"

@Getty Images

Notte insonne per Mattia Zaccagni, eroe del pari alla Croazia a Lipsia, dopo una serata da incorniciare, con le emozioni che ha vissuto e che ha regalato a milioni di italiani incollati davanti alla televisione, quando mancavano solo 27 secondi a un finale del tutto diverso: "Il numero di messaggi ricevuti non lo so, ancora devo rispondere a molti - ammette l'attaccante della Lazio - ne scelgo uno: quello di mia moglie con il video che ha poi postato, in cui mio si sente mio figlio dire 'Ba Ba Ba' (sta imparando a dire 'papà', ndr). Ma me ne sono arrivati da amici, vecchi compagni, vecchi allenatori". L'azzurro lo ha raccontato in un'intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV.

La sua prima rete in nazionale, un gol pesante destinato a rimanere nella storia azzurra. Ma i meriti non sono tutti suoi, Zaccagni li divide con i compagni di squadra, che negli ultimi minuti della gara hanno fatto di tutto per cercare di cambiare il risultato: "La forza del gruppo è importantissima in queste competizioni. Nei club magari è facile crearla perché c'è più tempo per stare insieme. Ma questo è un gruppo bellissimo, stiamo bene e il mister è stato bravo in tutto questo". Tornata nel ritiro di Iserlohn quando erano ormai le 4 del mattino, dopo un volo che da Lipsia è atterrato all'aeroporto di Paderborn, l'Italia ha trovato davanti all'ingresso dell'hotel una decina di tifosi. Tanti considerato l'orario. "Ci stanno dando una grande carica - aggiunge Zaccagni - e la forza per continuare a sognare".

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Nel 2006 il piccolo Mattia sognava nell'hotel di famiglia: dalla sala tv scorrevano le immagini da Berlino, da quell'Olympiastadion che sabato ospiterà l'ottavo di finale contro la Svizzera. "Tornare a Berlino sarà  un'emozione forte per tutti noi. Avevo 11 anni e mi ricordo che dopo la partita fu bellissimo andare a festeggiare con i tifosi". Gli stessi, cresciuti come lui, che ieri sera ha fatto saltare dalla sedia con quel tiro a giro che da Del Piero, a Insigne e ora a Zaccagni continua a essere parte del dna Azzurro. "Con Alex Del Piero ci siamo sentiti stanotte - ha raccontato - era molto felice e molto contento per me, mi ha detto di continuare così. La dinamica del gol? Calafiori è stato bravo a portarsi la palla avanti, poi mi ha visto con la coda dell'occhio e mi ha dato la palla perfetta per calciare. Io non ci ho pensato due volte". Un gol spettacolare che nè Zaccagni nè gli italiani dimenticheranno facilmente. I ricordi poi, appena la palla ha toccato la rete, sono "confusi" ma la felicità è stata tanta: "Volevo avvicinarmi il più possibile alla panchina, sono arrivato alla bandierina e sono stato sommerso da tutti. Spalletti è venuto subito da me, mi ha baciato e abbracciato: era troppo importante passare il turno come secondi del girone, è stata una serata bella per tutti, che mi porterò per sempre nel cuore".

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