TRAILRUNNING

Il nuovo equilibrio di Davide Magnini: "Punto a tornare più forte, magari già a fine estate"

Nostra intervista esclusiva a Chamonix con il polivalente campione trentino di Vermiglio costretto ai box da un fastidioso infortunio

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© Golden Trail Series/Mickael Mussard

Non per niente di nome fa Davide, Davide Magnini. Un uomo fatto e finito ma con la faccia da eterno ragazzino: Davide contro Golia, un "gigante" molesto che ha le fattezze di un ricorrente infortunio all'anca che lo tormenta da un paio di stagione e gli impedisce di dare continuità ad una carriera che lo vede alternarsi tra lo scialpinismo e la corsa sui sentieri nelle sue discipline più avventurose: trail e skyrunning. Una recente ricaduta ha costretto Davide a mettere in pausa (attiva, però!) la sua attività agonistica estiva con i nuovi colori New Balance proprio in avvicinamento al primo grande appuntamento della stagione calda: la Marathon du Mont-Blanc, quarta delle otto tappe (e una delle più prestigiose) della regular season di Golden Trail World Series, che il quasi ventisettenne Magnini ha vinto nel 2019. Un successo memorabile, quello del conquistato cinque anni fa davanti al valdostano Nadir Maguet, con la successione nell'albo d'oro a Kilian Jornet che nei due anni precedenti aveva firmato la sua quarta e quinta vittoria da quelle parti. Davide ha comunque raggiunto Chamonix: per dare manforte ai suoi nuovi compagni di squadra nel Team New Balance ed immergersi comunque nel clima-gara... ad alta intensità motivazionale dell'imminente Marathon du Mont-Blanc, in programma domenica 30 giugno. 

© Golden Trail Series/Mickael Mussard

Avevamo incontrato l'ultima volta Davide Magnini poco più di tre mesi fa ad Arêches-Beaufort, al traguardo dell'ultima tappa, nel corso della quale - insieme al compagno di squadra Robert Antonioli - aveva fino agli ultimi metri di gara della Pierra Menta provato a contendere la vittoria finale agli idoli di casa Xavier Gachet e William Bon Mardion, chiudendo la quattro giorni del Tour de France dello scialpinismo ad una trentina di secondi dai vincitori, unico team in grado di dare del filo da torcere ai vincitori (Jakob Hermann e Mathéo Jacquemoud terzi a quasi sei minuti e mezzo). Magnini tra l'altro aveva vinto la "Pierra" stessa in coppia con Michele Boscacci nel 2023 e nel 2021, in quest’ultimo caso conquistando insieme al compagno di squadra valtellinese il titolo iridato Long Distance. Davide contro Golia anche allora, in un certo senso: gara finita ma lui ancora lì a pretendere giustizia dai commissari di gara per via di certi "favoritismi" local... Solo uno scambio di saluti veloci, tra di noi ma - da parte nostra - la certezza di trovarci di fronte ad un campione che non si arrende e che non lo farà di certo di fronte ad un infortunio, per quanto ricorrente e - visto il timing - inopportuno. Torniamo però alla stretta attualità, via all'intervista, realizzata con la collaborazione del collega Mickael Mussard dell'ufficio stampa di Golden Trail Series.

© Golden Trail Series/Mickael Mussard

SM: Davide, il piano A era una nuova campagna nelle Golden Trail Series a partire dalla Marathon du Mont-Blanc. Poi invece…

DM: Esatto, non vedevo l'ora di ripartire con la stagione trail dopo un anno di infortunio. Ho fatto un'ottima preparazione e un buon finale di stagione nello scialpinismo ma ai primi di giugno ho sentito un dolore improvviso all'anca: lo stesso che mi ha tenuto lontano dalle piste l'anno scorso. Da allora ho avuto una grave infiammazione all'anca. Questa volta abbiamo deciso di posticipare un po' gli esami e sembra che abbiamo scoperto una frattura da stress. Devo sottopormi ad altri esami la prossima settimana, che dovrebbero confermare questa prima diagnosi.

SM: Quindi è lo stesso infortunio dell'anno scorso?

DM: Sì, esattamente la stessa cosa, nello stesso punto. Sono deluso perché avevo ritrovato buone sensazioni ed ero ansioso di riprendere, ma adesso devo fare questi esami e prendermi il tempo necessario per guarire completamente e tornare al mio livello abituale, anzi più forte di prima.  

© Golden Trail Series/Mickael Mussard

SM: Qualche settimana fa hai cambiato squadra, passando da Salomon a New Balance. Perché questa decisione?

DM: Il trailrunning sta evolvendo, sta diventando sempre più popolare e professionale. Ho visto le cose cambiare in Salomon e ho sentito che avevo bisogno di qualcos'altro, di un cambiamento. Così, quando ho ricevuto la chiamata da New Balance che stava costruendo un progetto forte e un nuovo team, ho risposto con grande entusiasmo. Mi sono sentito molto onorato dall’interesse nei miei confronti da parte di un brand così grande. Oggi come oggi penso di essere più allineato con la loro visione a lungo termine.

SM: Hai lasciato anche la nazionale di scialpinismo…

DM: In effetti ci sono grandi cambiamenti anche nello scialpinismo, soprattutto con il suo ingresso nel programma olimpico, che cambia un po' la prospettiva di questo sport. Abbiamo deciso che avrei dovuto lasciare la squadra, almeno per quest'anno. Poi vedremo se tornare o meno.

© Golden Trail Series/Mickael Mussard

SM: Quali sono a questo punto i tuoi obiettivi per questa stagione?

DM: Prima di tutto ho bisogno di tornare ad allenarmi e a correre senza dolore. Devo curare questo problema una volta per tutte, capire cosa c'è che non va e guarire. Poi metterò tutte le mie energie nell’allenamento, in funzione del ritorno alle gare. Non so quanto tempo sarà necessario, ma spero di tornare prima della fine dell'estate. Non so ancora quali gare farò. Vedremo in base ai tempi di recupero.

SM: Quindi quest'anno devi rinunciare alle Golden Trail Series?

DM: Eh sì… Avevo programmato di correre Marathon du Mont-Blanc, Sierre-Zinal, le due prove negli USA e la finale in Svizzera. Ora devo rivalutare tutto e concentrarmi prima sul rientro , a infortunio risolto.

SM: Cosa pensi del livello delle Golden Trail Series quest'anno?

DM: Il livello continua ad aumentare anno dopo anno e ora è molto alto. Non so bene dove posizionarmi nel panorama attuale: al netto dell'infortunio, naturalmente. Mi sarebbe davero piaciuto gareggiare contro tutti gli atleti del circuito. Tutti questi ragazzi sono super veloci!

SM: Chi ti ha colpito di più finora?

DM: Devo dire che Patrick Kipngeno adesso è davvero impressionante in salita. Rémi Bonnet è stato incredibile l'anno scorso. Ha avuto un'altra stagione invernale impressionante e in estate non ha rivali quando è in ottima forma (l'asso rossocrociato ha vinto la Marathon du Mont-Blanc dello scorso anno, ndr). Vediamo anche nuovi talenti in crescita, come l'italiano Daniel Pattis o lo svizzero Roberto Delorenzi. Stanno facendo grandi cose e credo che stiano ancora migliorando.

SM: Se dovessi sceglierne tra di loro?

DM: Difficile dirlo ma… credo che Delorenzi possa fare cose sorprendenti!

© Golden Trail Series/Mickael Mussard
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