NAZIONALE

Italia, Spalletti: "Siamo tornati a zero, ma so cosa fare. Rosa da ringiovanire ancora"

 Il ct azzurro dopo l'eliminazione da Euro 2024: "Qualcosa ho sbagliato, ma resto qui. La gara con la Svizzera mi ha deluso"

@Getty Images

Chiusa nel peggiore dei modi l'avventura a Euro 2024 contro la Svizzera, per Luciano Spalletti è subito tempo di spiegazioni. Un bilancio necessario con lo sguardo rivolto sia alla spedizione in Germania e alle scelte tecnico-tattiche, sia al futuro in vista delle prossime mosse. "Ho tentato di ringiovanire un po' la squadra e siccome rimango qui questo verrà fatto ancora di più in futuro - ha spiegato il ct in conferenza stampa -. Qualcosa ho sbagliato e sono il primo responsabile, non siamo riusciti a crescere in questo mini-percorso". "Siamo tornati a zero dopo la sconfitta con la Svizzera, ma so cosa fare", ha aggiunto.

Vedi anche
Speciale

Spalletti, giocatori, ambiente: le cinque imperdonabili colpe dell'Italia

LA CONFERENZA DI SPALLETTI

Dopo il presidente Gravina, a Casa Italia prende la parola Luciano Spalletti. "Vorrei ringraziare i tifosi che ci sono stati vicini dimostrandoci tanto amore e i giocatori per la disponibilità e lo staff di tutta la Federazione che ha cercato di trovare sempre delle soluzioni ai problemi che abbiamo incontrati. Dispiace perché non siamo riusciti a dimostrare il livello di qualità di questo gruppo. Io sono quello che ha responsabilità più di tutti"

Cambierebbe qualcosa nell'approccio a Euro 2024?
"E' un giochino che non faccio quello di tornare indietro pensando che sarebbe stato meglio se... Sono sempre stato attento a quello che devo fare successivamente perché è così che andrò nel futuro. Indietro non ci posso tornare. E' chiaro che per quello che si è visto qualcosa ho sbagliato. Ho tentato di ringiovanire un po' la squadra e siccome rimango qui questo verrà fatto ancora di più in futuro"

Il miglior Spalletti possibile a Euro 2024?
"La risposta è no, altrimenti sarei qui a fare discorsi diversi oggi. Leggo che mi è stato attribuita la colpa di aver alzato troppo i toni, di aver usato miti da seguire, ma ci sono ancora molte cose da dover mostrare. Il mio impegno sarà totale, con esperienze in più. Bisogna essere onesti nel racconto di questo periodo. Io sono arrivato con un'urgenza di risultati e probabilmente siamo stati bravi solo fino a un certo punto. Non siamo riusciti a crescere dentro questo mini percorso e ieri abbiamo fatto un passo indietro importante che non si può accettare. Però si riparte da lì e penso di sapere cosa fare e tenterò di metterlo in pratica"

Cosa va cambiato?
"Attraverso la partita di ieri siamo tornati a zero. E da lì dobbiamo ripartire. Nelle scelte future tenterò di ringiovanire ulteriormente la rosa per ricreare un gruppo in grado di gestire la mancanza di personalità e trovare altri leader e giocatori con forze ed energie nuove"

La mancanza di leader
"Calciatori del livello di Chiellini e Bonucci è difficile trovarli, ma dando spazio e possibilità a giocatori come Calafiori si possono ritrovare nuovi leader importanti attraverso l'esperienza in azzurro. E noi dobbiamo fare questo percorso, convinti che ci siano delle potenzialità che passano attraverso il gioco e la capacità di prendere decisioni in campo"

La notte più complicata della carriera con la Svizzera?
"Notte più complicata no, tutta la mia vita è stata complicata. Anche alcune vittorie sono state difficili da gestire"

I risultati e il rapporto con la squadra
"All'Europeo siamo arrivati con una qualificazione difficile, ma meritata. C'era un'urgenza di risultati.Sapevamo di avere un girone duro perché lo racconta la storia. I club che abbiamo affrontato sono organizzati, maturi e con esperienza. Noi abbiamo un'età media tra le più giovani e la penultima come presenze in competizioni di questo tipo. Ci aspettavamo più reazione e risultati differenti.Durante la qualificazioni c'è stato un adattamento e una reazione molto diversa da quella vista ieri. Ci si rimane male e siamo responsabili in maniera importante. Mi sono sempre confrontato con la squadra. Ho sempre detto che bisogna vedere con i loro occhi e sentire con le loro orecchie. Ho parlato con tutti sempre vestendo i panni dell'allenatore e non ho visto criticità sul rapporto. Sono stato loro tropo addosso? Ho cercato di fare il mio lavoro al 100% e ho ritenuto giusto non lasciar passare niente. Ho anche fatto dei cambi e messo gente più fresca in campo, ma è un'analisi che devo fare anche se mi è sembrato tutto abbastanza normale. Sono già passato da situazioni del genere anche in categorie diverse. Cambia il fatto di dover indossare la maglia dell'Italia, ma bisogna sempre dimostrare"

Deluso dalla squadra in termini di applicazione?
"Ho sempre detto che ero rimasto sorpreso positivamente dalla disponibilità e dalla voglia di accelerare i tempi. Della gara di ieri però sono deluso. Non ho visto reazione nell'affrontare le difficoltà. Anche con la Spagna abbiamo meritato di perdere, ma nell'ultimo quarto d'ora potevamo anche pareggiare. Ieri ho visto meno la rabbia di voler conquistare palloni, di voler sfidare e duellare con un avversario che era alla nostra portata e molto diverso dalla Spagna per qualità in campo. Le analisi penso di farle in maniera corretta cercando di approfondire quello che è successo e che ho visto nelle realtà delle partite. Abbiamo fatto troppo poco. Se la risposta è questa, devo fare qualcosa di diverso perché dentro ci sono le mie scelte e le mie idee sui giocatori che ho scelto"

Squadra triste e impaurita, la Nazionale è diventata un peso?
"L'umore della squadra era perfetto e corretto. Non serve avere sorrisi plastificati. C'era la giusta riflessione sull'importanza del torneo. Abbiamo detto sempre la stessa cosa. Stava nascendo un gruppo sano e solido. Io ho visto i giocatori tranquilli in allenamento e fuori dall'allenamento. Tutti i giocatori erano legati e amici. La maglia azzurra può diventare un peso? Non lo so, ma cercheremo di capire e parlare con i giocatori per avere una risposta. Ieri prima di partire verso il campo abbiamo chiesto chi non se la sentiva di tirare eventualmente i calci di rigore. E diversi hanno detto che non volevano batterli" 

Le differenze nell'avventura da ct
"In Nazionale si ha meno tempo e non si può giocare psicologicamente con la mente e l'esperienza dei giocatori. Il vestito azzurro l'ho messo anche oggi e mi sta benissimo. Le differenza a fare l'allenatore della Nazionale ci sono e se queste hanno portato qualche complicazione devo fare in fretta a trovare nuove soluzioni"

Speciale Euro 2024
L'INDISCREZIONE

Squadra senza anima ma con l'alibi di qualche distrazione di troppo in ritiro

DOPO LA DISFATTA

Buffon, l'eccezione che conferma la regola: sta riflettendo sulle dimissioni

Ci sono anche due italiani

Diogo Costa e i suoi fratelli: i migliori para-rigori nella storia degli Europei

portogallo

Il pianto disperato, le scuse e poi la gioia: la notte dei rigori di CR7

Il fallimento a euro 2024

Euro 2024, Abodi non cerca alibi: "Italia, una resa morale. Sorpreso dalla ricerca di responsabilità altrui"