A Gelsenkirchen negli ottavi di finale di Euro 2024 l'Inghilterra batte la Slovacchia 2-1 e approda ai quarti di finale dove affronterà la Svizzera. Vedono a lungo gli spettri i vicecampioni, in svantaggio (per il gol di Schranz al 25' del primo tempo) fino al recupero: al 95' a salvare Southgate ci pensa Bellingham con una rovesciata da urlo. Al primo minuto del primo tempo supplementare Kane di testa firma sorpasso e qualificazione. Nel secondo tempo annullato dal Var un gol di Foden per fuorigioco e palo di Rice.
LA PARTITA
God save Jude Bellingham. Lo pensano Southgate e tutta l'Inghilterra perché lo spazio tra l'incubo e il sogno viene ridisegnato proprio dalla rovesciata con cui la stella del Real Madrid salva una squadra che era già finita nel baratro: perché fino al 95' ai quarti di finale c'era un'eroica Slovacchia e per i vicecampioni già si pensava ai processi per un'eliminazione che sarebbe stata clamorosa, per una selezione considerata la grande favorita della vigilia. Una squadra a cui erano mancate le giocate dei suoi campioni, arrivate poi nella serata più importante: perché se Bellingham firma un pareggio miracoloso in pieno recupero, capitan Kane sigla sorpasso e qualificazione nei supplementari. L'incubo inglese diventa quello della Slovacchia: ordinata, composta e generosissima che merita e convince ma deve fare i conti con la classe assoluta del campione, che salva una nazione e ne condanna un'altra. E' il calcio, bellezza, verrebbe da dire: crudele, spietato e imprevedibile. Se il football ha ancora la possibilità di tornare a casa il merito è anche del cuore, della grinta e della voglia che gli inglesi a un certo punto hanno buttato sul terreno di gioco. Ma poi, in fin dei conti, è soprattutto grazie a una rovesciata da favola.
I due allenatori non sorprendono con le scelte iniziali: Southgate, che in patria è da tempo sommerso dalle critiche per le sconfortanti prestazioni, conferma la squadra che ha giocato le gare della fase a gironi con la sola novità di Mainoo, a centrocampo, al fianco di Rice, che con Alexander-Arnold non è mai riuscito a trovare l'intesa. Anche Calzona conferma lo stesso blocco arrivato fin qui. A Gelsenkirchen vanno in scena filosofie opposte: le individualità degli inglesi (che però il ct non è ancora riuscito a far esprimere al meglio, al punto che la Nazionale di Sua Maestà da grande favorita è diventata subito la grande delusione di questo europeo, almeno per il gioco espresso) contro la compattezza e l'unità della Slovacchia, arrivata, un po' a sorpresa, agli ottavi come miglior terza del gruppo E: entrambe hanno ottenuto una sola vittoria, all'esordio, rispettivamente contro Serbia e Belgio ma la pressione è, per forza di cose, tutta sulle spalle di Kane e compagni, chiamati, ancora prima che a riportare a casa il calcio, soprattutto a trovare finalmente il modo di esprimersi da squadra, a giocare da grande, a mettere i tanti top player nelle migliori condizioni per far emergere i talenti che fanno dell'Inghilterra la Nazionale che sul mercato ha più valore (Rice, Bellingham, Foden e Kane sono tutti, come valutazione, oltre i 100 milioni).
Tutti i timori e i dubbi sulla capacità performante inglese trovano conferma nel primo tempo. Un primo tempo in realtà anche intenso ed equilibrato sul piano del gioco. Ma a saltare all'occhio è l'incapacità dei tre tenori (Bellingham, Foden, Kane) di trovare tempi e spazi per liberare la loro classe: la manovra dell'Inghilterra scorre poco ed è lenta, affidata soprattutto ai lanci delle stelle di Real e City, e senza la giusta spinta sugli esterni. Gli uomini di Southgate, che dominano solo nel possesso palla, sono spesso fermi e anche imprecisi in molte giocate con cui vorrebbero trovare spazio in area. Il capitano è isolato e poco cercato: non è un caso che colui che tenta più volte di calciare verso la porta sia il giovane centrocampista dello United, Mainoo. Ritmo e intensità del gioco inglese sono tali da essere controllati senza troppi patemi dalla Slovacchia, guidata da uno Skriniar roccioso e attento, che il primo tempo lo inizia con coraggio e giocando meglio. L'occasionissima di Hancko dopo pochi minuti è un campanello d'allarme che poi trova conferme, eccome se ne trova: la squadra di Calzona sa giocare in verticale e con le sovrapposizioni dei terzini, cosa che fa bene soprattutto a destra dove la catena Hancko-Duda-Haraslin scorre veloce e prende spesso il tempo agli avversari. Ma tutti gli attaccanti slovacchi sono vivaci e il vantaggio firmato Schranz ha la collaborazione (oltre che della coppia centrale inglese che perde un contrasto aereo) di Strelec, perfetto nell'imbucata per il numero 26 che trova un tocco delizioso di esterno destro che vuol dire vantaggio.
Nella ripresa Southgate non cambia nulla. L'Inghilterra però, mette in campo grinta e cuore. La Slovacchia prova a non abbassarsi, a rimanere alta e pronta ad accorciare per non farsi schiacciare in area e questo, anche a causa della stanchezza crescente, porta qualche rischio a Calzona. Al 5' della ripresa il Var annulla per fuorigioco il pari di Foden e gli assalti inglesi sembrano sempre infrangersi contro il muro slovacco. Strelec avrebbe sul piede la magia del ko su una dormita di Walker e Stones a centrocampo ma il colpo da biliardo da lontanissimo non sorprende Pickford per pochi centimetri. L'occasione da gol più importante per l'Inghilterra se la procura, mettendosi in proprio, Declan Rice che all'80' da fuori colpisce il palo. Il tempo che passa sembra essere una condanna per i vicecampioni che però non si arrendono e accerchiano l'area avversaria. Southgate si gioca il tutto per tutto con gli ingressi di Palmer, Eze e Toney ma poi, come accade nel calcio, il confine tra incubo e sogno viene tracciato dalla rovesciata con cui Bellingham trova l'1-1 al 95' quando già in patria stavano mandando in stampa giornali titolati sulla disfatta. Il numero 10 si inventa la giocata su una spizzata di testa di Guehi da corner che è la più classica delle preghiere a tempo scaduto.
Il colpo per la Slovacchia, che fino a quel momento aveva retto e anche meritato, è durissimo e infatti il supplementare a cui si va grazie alla classe del fenomeno del Real Madrid si apre con il sorpasso inglese firmata subito da Kane di testa che sfrutta una sponda di Toney. Nel tempo che rimane, cioè i 120 minuti di supplementari, l'Inghilterra gestisce e la Slovacchia cerca il colpo della disperazione ma i tentativi di Pekarik, Tupta e qualche pallone buttato in area non cambiano più risultato e qualificazione. I processi a Southgate sono rinviati perché il re d'Inghilterra si chiama Bellingham: disegna calcio anche dal nulla e tiene in vita i sogni anche a un passo dal precipizio.
LE PAGELLE
Bellingham 8 - Un gol che è già leggenda, che salva una squadra che stava già facendo i bagagli per tornare a casa, una rovesciata da prima pagina e da libro del calcio che vale da sola il voto.
Trippier 5 - Spinge poco a destra e perde qualche pallone di troppo, sostituito da un Palmer decisamente più pimpante
Southgate 6 - Salvato da Bellingham dopo l'ennesima prova da "vorrei ma non posso" in cui il potenziale delle sue stelle sembrava inespresso. Bellingham ha deciso di farlo esplodere da solo il suo talento e il ct si prende il 6 per i cambi disperati: Toney ed Eze sono decisivi sui gol
Hancko 7 - Una spinta continua sulla sinistra, partita di livello che avrebbe meritato altro risultato
Skriniar 6 - Per oltre 90 minuti il difensore solido e roccioso che abbiamo conosciuto. Lotta con Kane senza paura e rinvia ogni pallone che passa dalle sue parti. Ma proprio Kane trova poi il colpo di testa decisivo su cui l'ex interista non arriva in tempo.
Schranz 7 - Un gol bello e importante: regge col fisico e tocca di esterno. Ma è tutto il movimento sul fronte d'attacco e lo spirito di sacrificio ad essere tanta roba.
IL TABELLINO
INGHILTERRA-SLOVACCHIA 2-1
Inghilterra (4-2-3-1): Pickford 6; Walker 6,5, Stones 6, Guehi 6, Trippier 5 (dal 21' st Palmer 6,5); Rice 6,5, Mainoo 6 (dal 39' st Eze 6,5); Saka 5, Bellingham 8 (dal 1' sts Gallagher 6), Foden 5,5 (dal 49' st Toney 6,5); Kane 7 (dal 1' sts Konsa 6). A disp.: Ramsdale, Henderson, Dunk, Gomez, Shaw, Wharton, Boewn, Alexander-Arnold, Gordon, Watkins. Ct: Southgate 6
Slovacchia (4-3-3): Dubravka 6; Pekarik 6,5 (dal 4' sts Tupta 6), Vavro 6, Skriniar 6, Hancko 7; Kucka 6,5 (dal 36' st Bero 6), Lobotka 6, Duda 6,5 (dal 36' st Benes 6); Schranz 7 (dal 48' st Gyomber 6), Strelec 6,5 (dal 16' st Bozenik 6), Haraslin 6,5 (dal 16' st Suslov 6). A disp.: Rodak, Ravas, Taka, Tomic, Kmet, Obert, De Marco, Kosa, Kadak, Rigo, Hrosovsky, Holly, Duris, Polievka, Sauer. Ct: Calzona 6,5
Arbitro: Meler (TUR)
Marcatori: 25'st Schranz (S), 50' st Bellingham (I), 1' 1ts Kane (I)
Ammoniti: Guehi (I), Mainoo (I), Kucka (S), Bellingham (I), Skriniar (S), Pekarik (S), Vavro (S), Gyomber (S)
Espulsi: -