LE PAGELLE DI SPIELBERG

Russell l'opportunista. Piastri non buca lo schemo, per Sainz godimento puro

Tanti gli spunti interessanti e controversi generati da uno dei GP più movimentati della stagione

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GEORGE RUSSELL: VOTO 7,5

Al posto giusto nel momento giusto, come si suol dire. George è bravo e fortunato a trovarsi nella posizione migliore per approfittare al massimo grado del fattaccio che cambia le sorti del GP. La neutralizzazione virtuale che ne è seguita è stata breve ma sufficiente a blindare la seconda vittoria del pilota inglese che può adesso puntare alla top five del Mondiale, distante solo sette punti mentre si avvicina (anzi è imminente) il suo Gran Premio di casa, alla quale arriva quindi con motivazioni straordinarie. Più delle sue lo sono solo quelle di Norris, si capisce!

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LANDO NORRIS&MAX VERSTAPPEN: VOTO 5

Reso giustamente onore alla vittoria di Russell, eccoci infatti al momento clou dell'undicesimo appuntamento del Mondiale. L'epilogo della loro sfida tra il 62esimo e il64esimo giro del GP d'Austria li ha separati in classifica, le nostre pagelle li accomunano in una insufficienza che - meglio circostanziata - è una sorta di sospensione di giudizio. Il delirio da onnipotenza impedisce a Verstappen di vedere oltre la sua insaziabile sete di vittoria ma nemmeno Norris brilla per lucidità nel momento-chiave. La McLaren è a tanto così dalla Red Bull ormai, non si poteva accontentare di un secondo posto? Evidentemente no, bisognerebbe proprio essere dentro l'abitacolo per comprendere. Infatti sospendiamo in buona sostanza il giudizio e ribadiamo una volta ancora che queste pagelle sono solo un gioco.

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OSCAR PIASTRI: VOTO 7

Due volte sul secondo gradino del podio nello spazio di ventiquattr'ore o poco più. L'australiano rimpingua il suo bottino di punti con il miglior parziale stagionale: venticinque punti (quelli del vincitore) in un colpo solo, anzi due. Ed è proprio questo il... problema: le interpretazioni di Oscar non sono esattamente... da Oscar. Piastri non "buca" (ancora) lo schermo. Il tempo è dalla sua parte ma la concorrenza non aspetta, ad iniziare dal suo compagni di squara che si è messo in testa un'idea iridata.

CARLOS SAINZ: VOTO 6,5

Tiene dietro per tutto il fine settimana austriaco il compagno di squadra e per lo spagnolo in uscita dalla Rossa questo deve essere godimento allo stato puro. Puntava a dare battaglia alle Mercedes: missione compiuta a metà, però quello che si è lasciato alle spalle è il pilota che nel 2025 siederà al suo posto nell'abitacolo della Rossa. Siamo sempre lì insomma. Godimento puro-bis, anzi al quadrato.

LEWIS HAMILTON: VOTO 5

Perde contatto dal compagno di squadra nella classifica generale all'epilogo di un Gran Premio nel quale - è questa la circostanza più emblematica - poco ci manca che l'odiato Verstappen non lo preceda sul traguardo nonostante il patatrac di curva tre e la sosta ai box. Smalto solo a tratti e un generale appannamento di motivazioni da finale di avventura "stellata". 

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CHARLES LECLERC: VOTO 5

Di motivazioni ne ha da vendere il monegasco, solo che i lustrini monegaschi sono ormai sbiaditi: venticinque punti nel Principato, solo dodici tra Montreal, Barcellona e Spielberg. La retta via è smarrita, le pieghe del carattere di Charles sono ben più tortuose da affrontare. In più, a Spielberg gliene sono successe di tutti i colori e non tutte per sua diretta responsabilità. VOTO 5 insomma anche alla FERRARI.

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NICO HULKENBERG: VOTO 8 (MAGNUSSEN)

Il tedesco "toppa" la Sprint ma è autore di una delle sue migliori e più coriacee performances della sua carriera, in proporzione al mezzo che guida, con un finale di gara all'arma bianca che regala un domenica da sogno a lui e al Team Haas, nel quale si ritaglia uno spazietto anche KEVIN MAGNUSSEN (VOTO 7) che chiude lui pure in zona-punti, per un bilancio che permette alla squadra americana di allungare su Alpine nel Mondiale Costruttori e di coltivare un sogno: dare battaglia a VISA Cash App eccetera eccetera per la sesta casella della classifica.

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 PIERRE GASLY&ESTEBAN OCON: VOTO 5

Inseparabili come i pappagallini (anzi come Norris e Verstappen) nelle nostre pagelle e pericolosamente vicini anche in pista. D'altra parte la Alpine sta crescendo come macchina, logico che Esteban e Pierre (a nostro giudizio simili anche per dosi di talento) si trovino spesso e volentieri (beh mica tanto) a dividere la stessa porzione di asfalto. Non combinano guai come Lando e Max ma la "cordata" Gasly-Ocon poteva fare qualcosa in più di raccattare un solo punto (con Gasly) al termine del GP più "alpino" del Mondiale.

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