L'inerzia adesso è tutta dalla sua parte. Con la terza vittoria conseutiva nel GP classico (e il secondo consecutivo nella combo Sprint-full distance) Francesco Bagnaia ha "sforbiciato" altri otto punti alla distanza che lo separa dalla vetta della classifica piloti e da Jorge Martin che ci sta comodamente seduto sopra (ora un po meno comodamente) fin dal GP del Portogallo, seconda tappa di un Mondiale che ad Assen ha raggiunto la sua settima stazione. Visto che siamo a luglio e che il circuito è considerato la "cattedrale" delle moto, viene naturale assimilare il "cammino" ad una sorta di pellegrinaggio laico. Solo che la meta non è la Cattedrale di Santiago de Compostela. Le spiagge atlantiche insomma sono belle lontane ancora, anzi quelle mediterranee di Valencia, capolinea del Mondiale. Per Pecco la pista è sostanzialmente in discesa. Al netto, si capisce, delle incognite e delle possibili complicanze di un mestiere maledettamente difficile. Martin peraltro in Olanda si è difeso da par suo, con due secondi posti alle spalle di Bagnaia. Il problema è proprio questo: lo spagnolo è obbligato a correre in difesa e non è detto che - strada facendo - le motivazioni restino all'altezza del compito o addirittura siano ancora presenti. Vediamo perché.
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Ad Assen Martin ha toccato quota 200 punti. Bagniana gli ha in un certo senso rovinato la festa. Dando per scontato lo stato di grazia di Pecco(che punta ad andare in vacanza da leader del Mondiale, domenica c'è il GP di Germania), il suo avversario madrileno si trova in una condizione in parte simile a quella del connazionale e concittadino Sainz. Come Carlos è in uscita dalla Ferrari, così Martin è agli sgoccioli della sua esperienza ducatista, prima di passare tuta guanti e casco al team factory Aprilia, senza dimenticare che anche il suo attuale team (Prima Pramac) si appresta a cambiare fornitore: da Ducati a Yamaha. Fin qui le analogie, poi scattano le differenze. Sainz è motivatissimo a fare fuoco e fiamme con la Ferrari per alzare le sue quotazioni nel mercato piloti e assicurarsi la miglior alternativa possibile alla Rossa. Esigenza che Martin non ha più: si è già sistemato per bene. Ci sta che Jorge voglia togliersi come Carlos qualche sassolino dalla scarpa. Solo che le sue chances di farlo si assottigliano con il passare dei GP, anche in virtù (si fa per dire) del passaggio del suo attuale team dalla Desmosedici alla M1 giapponese.
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Mondiale in buca per Bagnaia, viene da pensare. Anche perché alle spalle di Pecco e di Jorge non si vedono al momento alternative al loro duopolio "imperfetto". Terzo e quarto nella classifica piloti sono Marc Marquez ed Enea Bastianini: 142 punti per il Cannibale (58 dalla vetta), 136 per l'italiano (64) che nel 2025 gli cederà la sua Ducati factory per passare alla KTM. Marc sarà casomai un cruccio per Bagnaia solo tra qualche mese e poi l'anno prossimo, il romagnolo un avversario come tanti altri. Storia dell'anno prossimo, traguardo "oceanico" (per tornare alle prime righe) al quale il due volte campione del mondo torinese punta ad arrivare con in tasca il terzo scudetto di fila. Da mettere sotto chiave nel rush finale che scatta già il primo weekend di agosto, come detto poco sopra alla fine di una pausa estiva alla quale il nostro punta ad arrivare da leader.