Lautaro Martinez racconta il suo calvario: "Dovevo operarmi, ho giocato il Mondiale e la finale di Champions facendo delle infiltrazioni"
L'attaccante dell'Inter e dell'Argentina ha raccontato le difficoltà incontrate durante la stagione 2022-23 a causa di un infortunio alla caviglia
Se vi state domandando cosa significhi "dare tutto per la maglia", provate a chiederlo a Lautaro Martinez che, pur di non abbandonare l'Inter durante la cavalcata nella Champions League 2022-23, si è portato dietro un infortunio alla caviglia decisamente debilitante. L'attaccante dell'Inter, tornato a segnare in Nazionale con continuità nel corso delle prime sfide di Copa America, ha raccontato il proprio calvario vissuto durante gli ultimi mesi della stagione che ha visto la Beneamata raggiungere la finale contro il Manchester City.
"Adesso sto bene, ma l'anno del Mondiale ero sul punto di operarmi perché la caviglia era in sofferenza, ho preso molti antidolorifici per poter giocare, mi sono infiltrato nelle prime due partite in Qatar. Dovevo riposare, è stato difficile per me giocare. Ma ho stretto i denti, sono riuscito ad arrivare all'ultima partita... - ha spiegato il Toro nel corso di un'intervista rilasciata a Marca -. Ho giocato anche la finale di Champions League prendendo antinfiammatori, facendo infiltrazioni, cercando di arrivare alla partita nel migliore dei modi. Poi non ho partecipato all'ultima tournée in Indonesia con la Nazionale perché lo staff tecnico mi ha dato un periodo di riposo e ci sono stati 30 o 35 giorni di vacanza dove non ho fatto assolutamente nulla. Periodo che mi ha fatto bene per recuperare".
Ora che i problemi fisici sono alle spalle, il calciatore argentino ha ritrovato la via della rete con maggior facilità anche con la casacca dell'Albiceleste diventando così un punto imprescindibile per la squadra di Lionel Scaloni: "Mi sento bene, la verità è che sono molto felice. Soprattutto perché l'Argentina ha vinto ancora, abbiamo fatto nove punti in un girone difficile. È strano a volte far fatica a segnare, ma dobbiamo anche analizzare come ci affrontano i nostri avversari. Le tre squadre che abbiamo incrociato hanno schierato una linea difensiva a cinque, quando normalmente giocano a 4. Lo abbiamo detto dall'inizio, tutte le partite saranno così, dovremo essere bravi a leggere le situazioni - ha sottolineato Lautaro Martinez -. Dipende tutto dal lavoro. Poi ci sono momenti e momenti: quando la palla non vuole entrare, a volte diventa difficile. Quando succede il contrario, ovviamente, sono i momenti più belli. Ma anche quando non segnavo ero tranquillo perché so sempre che do il massimo per questa maglia. Che in ogni allenamento mi impegno per poter stare in squadra, quindi sono contento".