L'appello

Francia, Mbappé si espone ancora: "Risultati elettorali catastrofici, ora più che mai serve votare"

Il capitano alla vigilia dei quarti col Portogallo pensa alla situazione politica del Paese: "Non possiamo finire nelle mani di queste persone"

© ansa

Lo aveva già fatto a inizio Europeo, prima del voto del 30 giugno (e a sostegno della presa di posizione del compagno di nazionale Marcus Thuram) e per questo era stato anche criticato. Ma Kylian Mbappé non arretra e, alla vigilia dei quarti di finale contro il Portogallo, torna a parlare non solo di calcio ma della situazione politica del suo Paese: "C'è bisogno di andare a votare ora più che mai" perché la situazione è "critica", ha detto il capitano francese. 

Mbappé ha definito "catastrofico" l'esito delle elezioni del 30 giugno in Francia, quando al primo turno delle elezioni legislative c'è stata una netta affermazione del Rassemblement National, il partito di estrema destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Il 33,15% dei voti rappresenta la più ampia vittoria a livello nazionale dell'estrema destra nella storia della Quinta repubblica francese.

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Per questo, in vista dei ballottaggi del 7 luglio, l'attaccante e capitano della Nazionale si è voluto nuovamente esporre: "Non possiamo lasciare che il nostro Paese finisca nelle mani di queste persone", ha detto. "Quindi uscite di casa, e andate a votare facendo la scelta giusta. E' un momento cruciale per la storia del nostro Paese", ha aggiunto.

Il 16 giugno Mbappé aveva già preso una netta posizione sull'argomento, intervenendo, tra l'altro, per rafforzare un concetto già espresso dall'interista Thuram: "Non posso che condividere il pensiero e i valori di Thuram. Siamo in un momento decisivo per la storia del nostro Paese: ogni voto conta e per questo invito i giovani a non nascondersi, ma a votare. Voglio essere orgoglioso di difendere un Paese che rappresenta i miei valori", aveva dichiarato riferendosi proprio al primo turno.

Per questo Mbappé e Thuram erano stati criticati, soprattutto perché manca l'abitudine, la cultura sportiva, di pensare che gli sportivi, riferimenti assoluti con milioni di fan in tutto il mondo, abbiamo il diritto di esporsi su tematiche pubbliche, sociali e politiche. All'estero in realtà succede molto di più, in Italia siamo poco abituati a pensare che ciò possa accadere. Gli sportivi americani, ad esempio, si espongono senza paura per difendere o sostenere le cause in cui credono, senza paura. Kylian Mbappè conferma di voler, e saper, fare altrettanto. 

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