Turchia, l'Uefa punisce Demiral: due giornate di stop, niente Olanda
Il difensore turco è stato squalificato per due giornate dopo l'esultanza, associata ai Lupi Grigi, al gol del 2-0 contro l'Olanda
Merih Demiral è stato squalificato dall'Uefa per due giornate in seguito all'esultanza in cui ha mostrato il 'saluto del lupo'. L'ex difensore dell'Atlanta ha mostrato il gesto, associato ai Lupi Grigi, organizzazione turca di estrema destra, in occasione del gol del 2-0 contro l'Austria a Euro 2024. Demiral salterà, quindi, i quarti di finale contro l'Olanda in programma sabato e una possibile semifinale. Dopo l'esultanza aveva detto: "Sono molto felice di averlo fatto" in quanto "molto orgoglioso di essere turco". Nel frattempo, la Turchia ha già presentato ricorso alla UEFA.
ERDOGAN: "E L'AQUILA SULLA MAGLIA TEDESCA?"
"Qualcuno critica il fatto che i tedeschi hanno le aquile sulle loro maglie? O i francesi perché hanno un gallo come simbolo? Merih ha solo mostrato il suo entusiasmo per questa immagine". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando con i media sull'aereo di ritorno dal vertice Sco a Shanghai, come riporta Anadolou, commentando le polemiche per il gesto del 'saluto del lupo' di Demiral. "Il nostro ministero degli Affari Esteri ha convocato i loro funzionari e si stanno prendendo le misure necessarie", ha commentato Erdogan, poco prima che arrivasse la notizia della squalifica di due giornate per Demiral da parte dell'Uefa. "Speriamo che l'unica cosa che conta sia uscire dal campo con una vittoria sabato e passare al turno successivo. Se non succede nulla di straordinario, abbiamo deciso di andare a vedere la partita", ha detto ancora Erdogan, che dovrebbe essere a Berlino per assistere ai quarti di finale di Euro 2024 tra la Turchia e l'Olanda.
LA TV TURCA: "SCANDALOSO"
"Dalla Uefa una decisione scandalosa". Così la televisione di Stato turca Trt ha definito la scelta della Uefa di sospendere per due partite Demiral, a causa del saluto dei lupi grigi.
IL CASO ERA DIVENUTO POLITICO
Il gesto, come prevedibile, era diventato in breve un caso politico. La ministra dell'Interno tedesca, Nancy Faeser, aveva commentato: "I simboli degli estremisti di destra turchi non hanno posto nei nostri stadi. Usare il campionato europeo di calcio come piattaforma per il razzismo è del tutto inaccettabile. Ci aspettiamo che la Uefa indaghi sul caso e prenda in considerazione delle sanzioni". E così è stato.
Parole che hanno provocato la reazione di Ankara, che riteneva "inaccettabile" l'indagine avviata da Nyon. "Chi cerca razzismo e fascismo dovrebbe concentrarsi sui recenti risultati elettorali in diversi Paesi europei", le parole del portavoce del partito di Erdogan, Omar Celik. Inoltre, l'ambasciatore tedesco ad Ankara, Jurgen Schulz, era stato convocato al ministero degli Affari Esteri turco.
LA LINEA DELLA UEFA
La Uefa sta seguendo una linea coerente in merito al divieto di messaggi politici durante il torneo. Anche l'albanese Arlind Daku è stato squalificato per due partite dopo che, in occasione della partita contro la Croazia, aveva incitato i propri tifosi con cori nazionalisti e li aveva cantati lui stesso.