Toko Shengelia vestirà la canotta bianconera della Virtus Bologna anche nella stagione 2024/25: tutt'altro che scontato, visto le sensazioni filtrate dalla dirigenza virtussina e dall'entourage del georgiano nei pressi delle scadenze per attivare le clausole d'uscita dal contratto in vigore (€2.000.000 per un anno). Un segnale positivo, ma che non soddisfa completamente le aspettative delle Vu Nere.
"Stiamo lavorando, e credo con ottimismo, affinché possa sposare Virtus con un contratto pluriennale. Abbiamo raggiunto un accordo verbale per un biennale fino al 2026: non è ancora ufficiale, ma la proposta è stata accolta dal suo agente": le parole del CEO Luca Baraldi, in occasione della presentazione della campagna abbonamenti, non sono state ancora tradotte in pratica. Shengelia non ha comunicato alla Virtus la disponibilità a spalmare il proprio ingaggio - riducendo quindi la quota annuale - su più annualità, non consentendo ai bianconeri di considerare il georgiano come il fulcro tecnico della squadra di coach Banchi oltre la prossima stagione.
La permanenza di Shengelia nel capoluogo emiliano ha già prodotto i primi riverberi, manifesti sinora solo con la mancata conferma a roster di elementi fondamentali della rotazione 2023/24. Dunston e Abass - oltre al più marginale Mascolo - non sono stati rinnovati e testeranno la free agency a causa di richieste economiche non soddisfacibili dalla Virtus; altri elementi non così centrali nel modo di intendere la pallacanestro di Banchi (Lundberg su tutti) hanno già salutato.
E così la scelta di Toko di non rinunciare a parte dello stipendio, pur di mantenere maggiore libertà di negoziazione a fine stagione, non ha accolto il pieno sostegno dall'ambiente circostante: l'edizione bolognese di Repubblica parla di "confinare la propria presenza con la reputazione collettiva", il Resto del Carlino scrive che la Virtus ha deciso di "tenersi il lungo georgiano", il Corriere di Bologna lo definisce "lusso".
Con una consistente parte dei €16 mln annunciati come budget stagionale impiegati per Shengelia, le mosse della Virtus devono adattarsi e accettare di non riuscire a portare all'ombra delle Due Torri i primi nomi sulla lista. Tutti gli esterni in cima al taccuino del GM Ronci non paiono raggiungibili, nell'immediato (Chris Jones ha rifirmato a Valencia, Marcus Foster sarà nel girone di EuroCup di Trento con l'Hapoel Tel Aviv) e probabilmente anche a estate inoltrata (Shabazz Napier e Will Clyburn sembrano avere acquirenti disposti a investire molto di più).
Il risultato è che, pur riferendosi all'élite della pallacanestro europea, si debba rivolgere l'attenzione a profili con potenziale non ancora totalmente espresso: il Resto del Carlino parla di "impennata" possibile dell'operazione che porterebbe Carsen Edwards dal Bayern alla Virtus nelle prossime ore, così come "ha suscitato interesse" la pista che porterebbe come lungo di complemento Trevion Williams (14.3 punti, 4.3 assist e 1.5 rubate di media in EuroCup a Ulm nel 2023/24).
Più facilmente individuabili e semplici da raggiungere, grazie allo status dominante in LBA, i giocatori italiani da includere a roster per soddisfare il 6+6 delle distinte del campionato: usciti rispettivamente dai contratti con Brescia e la retrocessa Pesaro, Nicola Akele e Riccardo Visconti sono i principali indiziati a completare il basamento italiano di un gruppo già dalla comprovata esperienza tricolore (Pajola, Hackett, capitan Belinelli e Polonara). Tutte le pedine sono disposte: sta ora agli operatori di mercato della Virtus Bologna muoverle per dare scacco matto.