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Lazio, Baroni: "Punto più alto della mia carriera". Lotito: "Scelta voluta"

Giornata di visite mediche a Formello e le prime parole del neo allenatore biancoceleste 

© Twitter Lazio

Giornata di presentazione in casa Lazio. Il neo allenatore biancoceleste Marco Baroni è intervenuto in conferenza stampa per dare il via alla nuova stagione del club capitolino. In mattinata, i giocatori della Lazio sono arrivati alla spicciolata nel centro sportivo per sottoporsi alle visite mediche: il primo a varcare i cancelli è stato Cataldi, poi via via tutti gli altri tra cui Romagnoli, Lazzari, Casale e Pedro. Saranno tre i giorni dedicati ai test atletici e alle visite mediche prima della partenza per il ritiro estivo di Auronzo di Cadore fissata per la mattinata dell'11 luglio. Zaccagni e Hysaj, reduci dall'Europeo, si aggregheranno al gruppo più avanti.

LA CONFERENZA DI BARONI

La Lazio di Baroni
"Sin da subito dobbiamo iniziare a lavorare duramente, so che sto ereditando una squadra che ha cultura del lavoro. Dovremo semplicemente intensificare ancor di più. Uno degli aspetti importanti è legato ai valori, l'ho portato in tutte le mie squadre e per me è fondamentale. Questo fa la differenza nelle piccole cose e questo aspetto si ricongiunge allo spirito laziale, questo lo voglio vedere da subito". 

La chiamata della Lazio

"Sono felice, è il punto più alto della mia carriera e c'è consapevolezza di questo. C'è voglia di lavorare, di sentire la sfida. Io sono un allenatore che ama le sfide, voglio una squadra pronta ad aggredire, la mia squadra non deve giocare per sé stessa ma per la gente".

Il mercato

"Non guardo mai a cosa manca, ma a quello che ho. Sono arrivati giocatori giovani, questo ringiovanimento è legato al calcio che vogliamo proporre. Metto sempre il giocatore al centro del progetto, il compito mio e dello staff sarà quello di prendere l'atleta e di valorizzare le sue caratteristiche all'interno del collettivo. La parola collettivo è fondamentale, il valore di ogni singolo giocatore non fa mai il valore del collettivo".

Gli obiettivi

"Parto sempre dalla squadra e dal lavoro per creare un obiettivo, l'obiettivo è quello di migliorare sicuramente il campionato dello scorso anno. Abbiamo 47 partite, l'obiettivo primario è quello di farne molte di più. Giocheremo più di 5000 minuti, servirà tutto l'organico, ogni giocatore deve giocare qualsiasi minuto al proprio massimo".

Sistema di gioco

"L'impianto sarà di una difesa a quattro con doppio esterno, all'interno di questo ci saranno delle possibili variabili. Da lì però non ci spostiamo, poi è chiaro che questo sia solo l'impianto, poi c'è la parte più importante con la squadra che deve avere compattezza, equilibrio e ferocia. Bisogna andare a prendere gli avversari, a me piace un calcio dinamico e di ritmo".

La contestazione dei tifosi

"Il sentimento è uno dei valori e degli aspetti in cui credo e a cui sono sempre legato. Il nostro sentimento, quello mio e della squadra deve essere legato ai tifosi. Il primo passo deve farlo la squadra con quei componenti di cui ho parlato prima. Se la squadra suda la maglia, si spende e lotta con coraggio, questo è ciò che tutti vogliono vedere. Ecco perché la mia attenzione è rivolta a quello, al lavoro che dovremo fare insieme alla squadra".

Contatto con Sarri

"C'è stata una telefonata ma solo di saluti. Con Maurizio c'è stima, quando ero già stato annunciato ci siamo sentiti. Ci siamo incrociati nei campionati di C2, c'è stima professionale e un buon rapporto umano. Anche io ho molta stima del suo lavoro". 

LOTITO: "NESSUN RIDIMENSIONAMENTO, BARONI SCELTA VOLUTA"

In conferenza stampa, al fianco di Baroni, c'era il presidente capitolino Claudio Lotito: "La Lazio non sta facendo un ridimensionamento, ma una riorganizzazione cercando di premiare il merito. La scelta del nuovo allenatore è voluta. Siamo ripartiti da una logica basata sulla professionalità, da un allenatore che fa giocare chi merita. La Lazio non ha fallito, è in Europa League e ha perso con le squadre meno attrezzate, non c'è un problema di potenzialità della squadra, ma di spogliatoio, di testa e di capacità di mettersi in discussione. Gli allenatori andati via non hanno avuto alcun problema con la Società. Riportiamo l’interesse del club al centro". Poi conclude: "Baroni doveva essere la panchina d'oro, se l'è guadagnata sul campo con il Lecce e il Verona, non ha avuto la fortuna di mettersi in mostra in un altro palcoscenico e oggi ce l'ha".

Non manca anche un passaggio sul mercato, sia in entrata che in uscita: "La Lazio farà quello che deve fare per essere competitiva. Non è stata competitiva di testa, a livello di spogliatoio, lo dimostrano quei i giocatori che hanno abbandonato la nave nonostante abbiano avuto tutto quello che hanno chiesto. Mi dispiace solo per Felipe Anderson, ma ha fatto una scelta di vita". 

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