MILAN

Milan, Fonseca: "Responsabilità, orgoglio e ambizione. Per vincere bisogna lavorare"

"Penso che sia fondamentale creare un'identità forte nella squadra. Non dobbiamo solo vincere, ma avere anche una 'forma' che appassioni i tifosi"

© @acmilan

Dopo la conferenza stampa di presentazione, Paulo Fonseca è tornato a parlare ai microfoni dei canali ufficiali rossoneri. "Mi è piaciuto molto Milanello, le sensazioni sono molto positive - ha spiegato il novo tecnico del Milan -. Da allenatore del Milan sento una grande responsabilità, ma anche un grande orgoglio". "Bisogna anche avere l’ambizione di vincere, al Milan bisogna lavorare per vincere", ha aggiunto. 

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"Quando si arriva in un club come il Milan c'è la responsabilità di difendere un club con una storia che conosce tutto il mondo - ha proseguito Fonseca -. Milan è un club universale". "Tutto il mondo conosce bene la storia del Milan - ha aggiunto -. Mi ricordo che seguivo il Milan, la squadra di Gullit, Rijkaard, van Basten, Baresi, Costacurta, Maldini, Tassotti… La storia del Milan è fantastica. Penso che sia difficile non ricordare questi grandi momenti della storia del Milan". 

"Noi allenatori abbiamo un obbligo con le persone che amano il calcio. Non dobbiamo solo vincere, ma avere anche una 'forma' che appassioni i tifosi - ha spiegato ancora parlando della sua idea di calcio -. Dobbiamo creare spettacolo, e per farlo dobbiamo avere coraggio, dobbiamo avere persone che lavorano con noi che hanno coraggio e vivere il calcio con passione. Questo è il mio modo di pensare". "Penso che sia fondamentale creare un'identità forte nella squadra - ha continuato -. È quello che voglio fare, avere un'identità fortissima che permetta di avere qualità nel nostro gioco e ambizione per vincere ogni partita. Voglio vincere col Milan". 

E per farlo non importa l'età dei protagonisti. "Per me i giocatori non hanno età. Se hanno coraggio e la qualità per giocare allora io li faccio giocare - ha spiegato parlando del rapporto con i giovani -. So che noi abbiamo giocatori giovani con qualità. Se dimostrano di avere coraggio io li faccio giocare, l’età per me non è un problema". 

"Ho avuto un’infanzia felice, sono cresciuto in una famiglia umile. Ero sempre a giocare a calcio e a tifare. Sono cresciuto in un modo normale, felice. I tempi erano diversi, abbiamo avuto la possibilità di avere un’infanzia a giocare a calcio per strada - ha spiegato Fonseca ripercorrendo le tappe più importanti della sua vita -. Ho fatto un percorso normale a scuola, ma sempre con la testa al calcio". "Sono nato in Mozambico, una ex colonia del Portogallo. Abbiamo una storia con l’Africa e la guerra - ha aggiunto -. Io sono nato lì, ma devo dire che sono tornato subito in Portogallo con la famiglia, non ricordo niente del Mozambico". "Otto anni fa sono uscito dal Portogallo per la prima volta ed è stata una grande esperienza. Primo perché ho conosciuto diverse culture e poi perché ho avuto la possibilità di cominciare a parlare diverse lingue - ha proseguito ricostruendo gli ultimi anni della sua vita e della sua carriera -. In Ucraina l’esperienza è stata fantastica, qui in Italia tutti hanno capito quanto mi piaccia il paese. Anche in Francia è stata una bella esperienza. Sono molto ricco dopo queste esperienze. È una ricchezza grande". 

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"Sono appassionato dell’Italia, è un paese bellissimo, si mangia bene, le persone sono molto emotive e simpatiche - ha continuato Fonseca parlando poi del nostro Paese -. Quando ho lasciato Roma ho pensato seriamente di vivere qui in Italia". "Oggi sono molto soddisfatto di ritornare, mi sento molto bene qua. Mi piace molto la cultura italiana - ha aggiunto -. In futuro vediamo che succederà, magari rimango a vivere qua". Poi qualche battuta su Milano e sull'emozione che si prova entrando al Meazza. "Penso che tutti gli italiani siano appassionati di calcio. Quello che io ho sentito quando ho giocato qua a San Siro è stata un’atmosfera incredibile - ha spiegato il tecnico rossonero -. Mi aspetto di poter vivere queste emozioni con i nostri tifosi. Mi aspetto di costruire qui un qualcosa che renda orgogliosi i tifosi e avere questa sensazione di essere un tutt’uno con lo stadio quando giochiamo qui a San Siro". "Sono una persona curiosa., Ci sono tante cose che voglio conoscere, quello che voglio è vedere la passione dei nostri tifosi a San Siro con la squadra - ha aggiunto -. Ho voglia di vedere l'energia degli stadi pieni in tutti gli impianti d'Italia, soprattutto a San Siro". 

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