Gianmarco Tamberi non si vuole fermare, tanto più con la possibilità di entrare ufficialmente nella storia dell'atletica leggera internazionale e nello sport italiano vincendo la seconda medaglia d'oro alle Olimpiadi nel salto in alto. Il marchigiano ha dovuto saltare il meeting di Szekesfehervar a causa di un edema presente al bicipite femorale, un infortunio che sembrerebbe meno grave di quanto inizialmente previsto e rilevato da una risonanza magnetica svoltasi a Montecarlo.
"Non mi vergogno a dirlo, ho pianto 3 volte nelle ultime 24 ore...probabilmente per la tensione, probabilmente per la paura e forse anche perché in parte tutto questo l'ho già vissuto. Mi viene da piangere anche ora mentre scrivo, mi distrugge l'idea di poter compromettere il mio percorso verso quello per cui ho lavorato così tanto. Fortunatamente sono state escluse lesioni muscolari, ma la risonanza evidenzia un importante zona edematosa del bicipite femorale probabilmente dovuta ad una piccola lesione miofasciale (la membrana che ricopre il muscolo). I tempi di recupero dovrebbero essere in teoria piuttosto rapidi ma sicuramente dovrò sottopormi ad una settimana di terapie intensive e allenamenti differenziati. Non sono in pericolo le olimpiadi come tempi ma tutte le gare di avvicinamento che mi avrebbero aiutato a raggiungere il miglior stato di forma quel giorno sì - ha spiegato Tamberi in un posto sui social -. Ho sognato un percorso senza problemi e per la prima volta nella mia vita questo stava per accadere ma ora mi ritrovo sdraiato in un letto con mille dubbi e paure. Solo una cosa mi rimbomba in testa e mi dà la forza: se nessuno ci è mai riuscito prima, ci deve essere un motivo! Nessuno nella storia ha mai coronato il sogno di vincere due medaglie d'oro in questo dannato sport e vi giuro che io, nonostante questo stop, continuerò a fare di tutto per essere il primo nel riuscirci. Non sarà facile, lo so... ma obiettivamente mi chiedo: cosa è stato facile nella mia carriera?!?!".