Carlos D'Ambrosio è stata una delle più belle sorprese del nuoto italiano. Nel corso dell'ultima edizione del Sette Colli, il 17enne veronese ha stampato un crono di 1'46"78 nei 200 metri stile libero che gli ha permesso di garantirsi uno dei quattro posti per la staffetta alle Olimpiadi Estive di Parigi 2024. Nonostante si tratti del più giovane dell'imponente spedizione azzurra, l'atleta della Fondazione Bentegodi ha ben chiaro i propri obiettivi e punta a offrire un importante contributo in una Nazionale sempre più giovane come rappresentato dai casi di Alessandro Ragaini e Sara Curtis.
Al Sette Colli è arrivato un 1'46"78 sui 200 metri che gli ha consentito di accedere alle Olimpiadi nella staffetta. Si sarebbe mai aspettato di centrare così presto questo traguardo?
In verità, parlando anche con il mio allenatore, da inizio anno mi ero prefissato un tempo: 1'46"80. Stranamente si è realizzato tutto l'ultima giornata valida per le qualificazioni alle Olimpiadi. Sinceramente vedendo che c'erano gli Europei Juniores in programma, non avrei dovuto prendere parte al Sette Colli, tuttavia, parlando anche con Marco Menchinelli, è emersa la possibilità di conquistare un posto in staffetta. Sapevo che, a parte Ragaini e Megli, avrei dovuto battere gli altri italiani per raggiungere la qualificazione.
Come hanno vissuto in famiglia questa sua partecipazione a cinque cerchi?
I miei genitori erano lì a vedermi, quindi sapevano che avrei puntato a questo traguardo. Tutti però hanno fatto i salti di gioia, compresi i miei zii materni a Miami e mia nonna con i miei zii paterni a Napoli che mi hanno fatto i complimenti.
Come ci si sente a essere il più giovane della spedizione italiana?
È bello perché è la prima esperienza a livello assoluto. È strano dire che io sia il più giovane, ma sono sicuro che porterò con me una bella esperienza e so che imparerò molto dagli altri atleti, anche fra coloro che saranno in gara in altri sport con l'obiettivo di capire come si approcciano loro alla competizione.
C'è qualche atleta che le piacerebbe conoscere a Parigi?
Un atleta che ho già incontrato, ma che spero di incrociare nuovamente è David Popovici che sta facendo una stagione veramente bella e so che potrà dare molto a queste Olimpiadi, visto che le ha preparate con grande attenzione.
Quanto l'ha aiutata nuotare con atleti di livello internazionale come Lukas Maertens, James Guy e Duncan Scott?
Questo è stato il mio primo Sette Colli, motivo per cui ho vissuto una grande emozione soprattutto complice la presenza di tanti spettatori sugli spalti. Loro tre mi hanno tirato la prima metà di gara facendomi andare più forte visto che, avendoli di fronte a me a poco distanza, mi ha dato speranza di riuscirci. Ciò mi ha consentito di andar ancor più veloce negli ultimi metri di gara, motivo per cui quando ho toccato la piastra e visto il risultato, sono rimasto ancor più sorpreso.
Lei si allena nella stessa vasca di Thomas Ceccon. È uno stimolo poter nuotare anche durante la preparazione al suo fianco?
Non lo conosco bene, visto che per ora l'ho solo incrociato in piscina. Però sarei curioso di instaurare un'amicizia con lui perché lui rappresenta uno stimolo per noi giovani, soprattutto guardandolo allenarsi da vicino tutti i giorni.
Guardando il percorso svolto dal vicentino, sembrerebbe che lei stia percorrendo la medesima strada. Per lei Ceccon è un riferimento?
Sarebbe bello diventare come lui e far parte del "gotha" dello stile libero. Vorrei poter un giorno nuotare i 100 sui 47"5 e gareggiare in competizioni internazionali come lui. Farò di tutti per arrivare lì.
Sappiamo che si è ben cimentato anche nei 100 metri. In futuro potrebbe puntare a distanze più brevi?
Adesso sto portando avanti soprattutto i 100 e i 200 stile, anche se sono venuti meglio quest'ultimi recentemente. Agli Europei Juniores sono riuscito a scendere sotto i 49 secondi arrivando a 48"99 nonostante si trattasse dell'ultima giornata e fossi abbastanza stanco. Per questo per ora punto su queste distanze, però in futuro potrei ampliare.
Quanto gli Europei l'hanno aiutata nel preparare le Olimpiadi?
Le Olimpiadi non erano programmate perché sono state una sorpresa. Gli Europei sono stati comunque una bella gara di passaggio perché ho imparato tanto e fare tante competizioni ravvicinate mi potrebbe aiutare in futuro per affrontare altre prove.
Qual è il sogno di Carlos D'Ambrosio?
Sono un po' scaramantico, ma come per tutti mi piacerebbe vincere le Olimpiadi. Iniziamo ora ad andarci e vedremo poi cosa succederà.