Quando si parla di doppia finale Roland Garros-Wimbledon nella medesima stagione, è necessario scomodare un mostro sacro come Serena Williams. La fuoriclasse americana è stata l'ultima a centrare questa impresa al femminile nel 2016, prima di Jasmine Paolini che consentirà all'Italia di giocarsi per la prima volta il titolo sull'erba inglese. La 28enne di Castelnuovo di Garfagnana ha sconfitto per 2-6 6-4 7-6 la croata Donna Vekic giocando la più lunga semifinale della storia del torneo femminile e realizzando così un'impresa clamorosa.
Una partita complicata, che non ha impedito alla toscana di rimontare e vincere al termine di un match epico: "È stata durissima, all'inizio ho fatto una fatica tremenda, ma continuavo a ripetermi di migliorare un pochino perché stavo servendo veramente male. Cercavo di pensare a quello che dovevo fare in campo punto dopo punto e me lo ripetevo dentro - ha spiegato Paolini poco dopo il termine della sfida -. Non c’è un posto migliore in cui lottare su ogni palla. E’ bellissimo giocare davanti a questo pubblico. Per un tennista questo è il posto per giocare. Grazie per avermi sostenuta".
L'azzurra ha avuto modo di giocare davanti ai genitori e al fratello, che l'hanno sostenuta anche quando Vekic sembrava prendere il sopravvento e volare verso la finale. Una vicinanza che è diventata fondamentale per la lucchese: "Penso che per la mia famiglia non sia stato facile vivere una partita come questa, una montagna russa emotiva. Mi hanno sostenuto da sempre e per questo gli sono grata - ha sottolineato Paolini -. Questi ultimi mesi sono stati folli per me. Mi devo ancora rendere conto, però sto provando a concentrarmi su quello che devo fare in campo e vivere bene quello che sto facendo. Giocare in questo stadio è un sogno. Guardavo le finali da ragazzina, ma oggi vivo alla giornata, anche se rimane una situazione folle".
Ora qualche ora di riposo prima di tornare nuovamente sul Centrale per sfidare la ceca Barbora Krejčíková, che ha battuto la kazaka Elena Rybakina col punteggio di 3-6, 6-3, 6-4, sognando ancora un trofeo che non è mai stato alzato da nessun giocatore italiano, consapevole di essere in qualsiasi caso numero 5 della classifica WTA.