Per la prima con la maglia del Brescia, ad osservarlo in tribuna c'è anche il ct della Nazionale, Roberto Mancini, che lo fece esordire in A 12 anni fa con l'Inter. E lui, Mario Balotelli, si presenta tirato a lucido. I compagni lo cercano, gli avversari lo temono. E Mario ci prova con uno dei suoi pezzi forti, il calcio di punizione. Il primo spella le mani di Szcesny, il secondo esce di poco alla destra del portiere polacco. Proprio su punizione arrivò il suo ultimo gol in Serie A, 4 anni fa, era il 22 settembre 2015, a Udine.
Gol che i tifosi del Brescia sperano di vedere quanto prima, dopo quelli (51) segnati nei 3 anni in Francia (tra Nizza e Marsiglia) e la rete in amichevole al Frosinone. Difficile cancellare le balotellate, dopo un'estate trascorsa tra scommesse in scooter... e video in versione James Bond.
Ma lo spirito di Mario sembra quello giusto e i numeri della sua gara lo testimoniano. Balo gioca, a sorpresa, tutta la partita, tirando 6 volte; 11 i passaggi positivi a fronte degli 8 negativi; 6 i falli subiti contro i 3 fatti. Negativo solo il saldo tra palle perse e recuperate. Come inizio, non c'è male.
Ma non tutto è filato liscio: dal video negli spogliatoi che lo ritrae con qualcosa in bocca (una sigaretta, una cannuccia, un crocifisso?), al veleno nella coda con le rimostranze all'arbitro Pasqua riprese dalle telecamere a fine gara: "Sempre alla Juve, tutto a loro".