Poteva la prima apparizione pubblica di Valerio Antonini da presidente di un Trapani Shark in LBA non regalare spunti? Ovviamente no, anche per la coincidente presentazione della campagna abbonamenti "Io continuo A crederci" e di Jasmin Repeša come nuovo head coach. I due hanno parlato alla sala conferenze "Fulvio Sodano" di Palazzo d'Ali, concentrandosi sulle ambizioni presenti e future del club.
VALERIO ANTONINI - DASPO "A TEMPO" DA BOLOGNA
"In serie A2 c'è un dilettantismo allo sbaraglio, visto quello che è successo durante la finale a Bologna. Ci è stato impedito di alzare la Coppa come previsto dal regolamento, oggi mi è stato comunicato che potrò assistere alle partite del Trapani Shark, ma entrando al massimo 10 minuti prima e uscendo entro 10 minuti dalla fine. È una decisione figlia del Paese che siamo, dove quando non si può ammettere l'errore di iniziare una pratica di daspo che non aveva né arte né parte, si sceglie di fare un comunicato di quel tipo. Coi legali ci appelleremo al TAR, se mai ci fosse bisogno anche al Consiglio di Stato. Purtroppo, quando si arriva a certi livelli si attirano antipatie".
ALZARE L'ASTICELLA
"Il basket è in A dopo 32 anni e nella mia testa ho tutte le normative che consentirebbero di svolgere a Trapani una partita europea. Esiste una capienza minima da rispettare, fissata dall’Eurolega. Gli introiti sono maggiori in A rispetto che in A2, ma sono ancora minimi. Il basket è gestito sotto i livelli che potrebbe raggiungere, questo campionato riceve cifre irrisorie. Dobbiamo mettere subito in atto piani per giocare quanto prima in Eurolega. I bilanci di Virtus e Olimpia sono clamorosi, i proprietari perdono decine di milioni di euro. Si comincia a guadagnare solo se si mantiene stabilmente l’Europa. Ma senza le infrastrutture non si possono fare certi investimenti. Lo stesso vale per il prezzo dei biglietti: non ci si rende conto del livello a cui abbiamo portato questa società". (Tutte le diverse tariffe applicate all'abbonamento annuale alle partite casalinghe del Trapani Shark sono da calcolare per 14 partite su 15 di LBA, quella con l'Olimpia Milano esclusa, nda)
CULTURA DELL'INSULTO
"Il professionismo è una cosa seria, se certi atteggiamenti non cambiano poi possono succedere cose spiacevoli. Ho ricevuto attacchi vergognosi, ma ho incaricato di aprire un ufficio che si occupi solo di questo. Non chiedo di ringraziarmi, ma neanche voglio essere insultato. Sono una persona tollerante e certa gente se ne è approfittata".
SEPARAZIONE COL DG JULIO TROVATO?
"Se ci sono dei rumors, sono basati su qualcosa di verità. Ci sono situazioni che dobbiamo chiarire io e lui, lo faremo nelle opportune sedi. Quando si gestisce da DG un progetto così importante, bisogna farlo rispettando la parola data al presidente e avendo la consapevolezza che fa il DG di una squadra di LBA che vuole provare a vincere. Bisogna farlo con un certo senso di responsabilità. Prima di rispondere, avrò bisogno con di un colloquio con lui per capire in che direzione andare".
MERCATO CONDIVISO
"Evidentemente io ho preso un allenatore di questo livello perché mi aspetto che sia lui a indicarmi i giocatori da prendere. Nei prossimi giorni ci sederemo anche con Valeriano D'Orta e faremo dei ragionamenti per completare un roster già forte. Abbiamo preso Petrucelli, Rossato, confermato buona parte del roster dello scorso anno, ma questa squadra ha bisogno ora di due/tre grossi colpi. Tenendo sempre in mente una cosa non secondaria, lasciarci la possibilità di aggiungere più avanti uno o due giocatori prima dei playoff".
JASMIN REPEŠA - STRUTTURAZIONE DI SQUADRA
"Dobbiamo valutare senza fretta per non sbagliare, trovare le persone giuste per avere una chimica di altissimo livello. Solo le squadre con buona chimica arrivano fino in fondo. Non è importante se siano americani, africani, europei, l'importanti è che siano i giocatori giusti per la nostra squadra. In questo momento non abbiamo forti giocatori palla in mano, dobbiamo averne almeno due che siano in grado di creare per sé e per la squadra. E allo stesso tempo devono essere grandi difensori, tutto parte da là: voglio farlo partendo dalla difesa, molto connessa e aggressiva. Per poter mettere pressione e correre nel modo giusto, fare canestri facili. Speriamo di avere un palazzo pieno, vogliamo avere una squadra che possa mettere in campo una difesa aggressiva e per farlo ci vuole un campo caldo. Già è caldo a Trapani, speriamo con i nostri tifosi ancora di più. Giocare un basket lento, su metà campo, è una cosa passata. Dobbiamo adattarci a questo tipo di sistema di gioco, che piace a tutti e allo stesso tempo dà risultati e produttività".
PERCHÉ SCEGLIERE TRAPANI?
"Io sono una persona aperta e diretta. Se sto bene qua, se Jasmin va bene per questa società posso restare 10 anni. Se non va bene posso andarmene domani. Ho detto al presidente che non mi interessavano i dettagli per il contratto. Per me è straimportante avere una società ambiziosa, con la voglia di fare una crescita importante. E ci sono tutti i presupposti. Ho avuto tante esperienze nella mia carriera, anche in Italia. Con squadre di alto e basso budget. Il primo segnale importante per me è stato l'entusiasmo del presidente. Senza di quello è difficile creare qualcosa di serio. Trapani, me lo ricordo, negli anni 80' aveva una squadra importante. C'è tradizione, la gente ama basket e lo sport in generale. Altra cosa importante è il budget, che in questi periodi non è scontato. Poi ci sono le strutture: sono un allenatore che lavora tanto dall'etica del lavoro, viene tutto il resto in modo più facile. Allo stesso tempo dico che siamo neopromossi, molto ambiziosi. Dobbiamo rispettare tutti ma senza paura di nessuno".
GELOSIE E PAURE
"Dobbiamo pensare e guardare a noi, fare le nostre cose. Oggi Trapani ha rotto gli equilibri del basket italiano. A qualcuno non piace Trapani in questo momento, o per gelosia o perché sono impauriti. Repeša non è venuto a Trapani per vedere il mare, perché anche a Dubrovnik c''è un bel mare".