LA PRESENTAZIONE

Real Madrid, finalmente Mbappé: "Ho realizzato un sogno, sono un bambino felice"

Il fuoriclasse francese è il nuovo numero 9 dei Merengues ed è stato presentato al Santiago Bernabeu con uno show

Kylian Mbappé è un nuovo giocatore del Real Madrid e alla presenza di Florentino Perez e Zinedine Zidane è stato presentato allo stadio Santiago Bernabeu davanti a decine di migliaia di tifosi festanti. Il fuoriclasse francese ha firmato il contratto fino al 2029 con i Merengues di cui indosserà la maglia numero 9. "Sei qui perché lo hai voluto fortemente e questa forza di volontà ha permesso di superare tutte le barriere e le avversità - lo ha accolto Florentino Perez -. Benvenuto al Real e congratulazioni per aver realizzato il tuo sogno da bambino".

"E' qualcosa di incredibile essere qui - ha commentato un emozionato Mbappé parlando in spagnolo -. Ho sognato tante volte di indossare questa maglia ed essere un giocatore del Real Madrid, ora sono un bambino felice. Voglio ringraziare innanzitutto Florentino Perez che ha creduto in me dal primo giorno attraversando diverse difficoltà. Ringrazio anche tutti i tifosi del Real che in questi anni sono stati molto carini con me e mi rendono ancora più orgoglioso di essere qui oggi. Ora ho un altro sogno: essere all'altezza del club migliore del mondo. Darò la vita per questa maglia e questa squadra. Hala Madrid!".

Real Madrid, le foto della presentazione di Kylian Mbappé

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LA CONFERENZA DI MBAPPÉ

Dopo la presentazione in grande stile è stata la volta della conferenza stampa: "Il Real è un club vincente, ero sicuro di che sarei arrivato qui - le parole di Mbappé -. Avevo altre offerte, ma ho sempre voluto solo il Real. Il mio primo ricordo del Madrid? Zidane, seguivo tutte le sue partite, ma ricordo bene anche Cristiano Ronaldo, il mio idolo. Lui mi dà sempre consigli: di lavorare, di essere connesso al gioco e di mantenere la passione. Ha fatto la storia del Real Madrid".

A proposito di CR7, Mbappé ha battuto il record di presenze alla presentazione del portoghese nel 2009: "Non ci avrei mai creduto. Ogni volta che sono venuto qua ho sentito il calore, sono stato accolto benissimo, con amore e sostegno. Cercherò di rendere indietro qualcosa ai tifosi. Per me è stato bello sentire questo calore. Un po' di pressione l'ho sentita, ma volevo solo farla ed essere naturale. È stata una giornata meravigliosa per me, la mia famiglia e spero anche per il club e tutti i tifosi".

Si è poi parlato delle sue ambizioni e del suo ruolo in campo: "Arrivo con umiltà nel miglior club del mondo. Ho ambizione ovviamente, ma anche umiltà e sacrificio. Voglio adattarmi bene fin da subito, a quel punto sarà tutto più semplice. Giocherò dove mi chiederà l'allenatore. Posso giocare nei tre davanti, l'unica cosa che conta è stare bene fisicamente, dove gioco è un dettaglio. Per me non è un punto fondamentale. Ho parlato con Ancelotti stamattina, non importa dove mi farà giocare. Non abbiamo parlato di tattica. Ho voglia di giocare con tutti, avete parlato di Vinicius e Bellingham, ma al Real Madrid ci sono tutti i migliori. Oggi ho conosciuto alcuni compagni, li ho affrontati tante volte e ora è diverso perché sono parte della squadra".

Mbappé deve fare i conti con l'infortunio al naso rimediato a Euro 2024, con la Supercoppa contro l'Atalanta come primo obiettivo stagionale: "Abbiamo parlato stamattina con i medici, aspettiamo i risultati per capire il percorso giusto. Spero di giocare la Supercoppa, ma non dipende solo da me. Io cercherò di farmi trovare pronto per il 14 agosto, sarebbe la mia prima partita e un potenziale primo titolo".

Nella sua testa anche due trofei importanti che ancora gli mancano, come la Champions League e il Pallone d'Oro: "Non c'è posto migliore di questo club per vincere titoli. Io voglio adattarmi alla squadra perché questa è la chiave, se starò bene tutto il resto verrà di conseguenza".

Infine una battuta sul numero di maglia: "Chi dice che volevo il numero 10?! Il 10 è Modric, un Pallone d'Oro che ha vinto tutto col Real. Io sono orgoglioso di essere vicino a lui e condividere questa esperienza con lui. Il numero di maglia non mi interessa, io guardo avanti, guardo la porta avversaria. Poi posso avere il 9, il 10, il 22 o il 48, non mi interessa. È un onore indossare questo numero ma per me non è importante".

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