ATLETICA

Roberta Bruni pronta per la seconda Olimpiade nel salto con l'asta con grandi obiettivi

Intervista esclusiva alla primatista italiana sempre più proiettata verso le alte vette della specialità

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© Colombo/FIDAL

Roberta Bruni, primatista italiana del salto con l'asta femminile con la misura di 4.73, si sta preparando ad affrontare la sua seconda Olimpiade a Parigi, con la prova di qualificazione che si svolgerà nella mattina del 5 agosto, dopo il settimo posto degli Europei di Roma in una stagione per lei contraddistinta da una buona stabilità di risultati, ma anche da un cambiamento di guida tecnica che l'ha portata a vivere in Spagna.

Nata a Roma l'8 marzo 1994, dove ha vissuto fino a 18 anni per poi trasferirsi a Rieti, ha inizialmente praticato judo, ma nel 2008 è stata indirizzata all’atletica ottenendo subito eccellenti risultati, vincendo titoli tricolori a ripetizione e realizzando da allieva anche il primato italiano juniores indoor e outdoor, entrambi con 4.20, per poi portarlo nel 2012 a 4.35 all'aperto nell'anno in cui ha conquistato il bronzo ai Mondiali under 20 di Barcellona, mentre nel 2013 ancora 18enne ha riscritto per due volte nel giro di quindici giorni il record italiano assoluto indoor con 4.51 e 4.60, a soli tre centimetri dal primato mondiale junior al coperto.

Dalla fine del 2014 contraddistinto dalla partecipazione agli Europei di Zurigo, seconda esperienza in una grande manifestazione internazionale assoluta dopo gli Euroindoor del 2013, ha vissuto alcune stagioni agonisticamente complicate per vari problemi, ma ha ritrovato una buona stabilità di rendimento dal 2019 con l’oro alle Universiadi di Napoli, e la presenza a tutti i più importanti eventi quali le Olimpiadi del 2021, i Mondiali del 2019, 2022 e 2023, gli Europei del 2022 e 2024, oltre che Mondiali al coperto del 2022 e 2024 ed Europei sempre indoor del 2023.

Nel 2023 ha portato il suo primato italiano all'aperto, ottenuto per la prima volta nel 2021 con 4.70 sino a 4.73, per poi dall’autunno trasferirsi a Pamplona dove si allena con Alexandre Navas, tecnico di grande valore, e nel 2024 dopo il piazzamento nella finale europea, ma anche una serie di buone prestazioni in Diamond League dove sarà in pedana pure sabato 20 a Londra, è pronta per la sua seconda avventura olimpica in terra di Francia.

© Luca Bonanni

Roberta una stagione in cui hai mostrato sempre una buona costanza, a parte la giornata poco fortunata della Diamond di Doha a maggio, e con lo stagionale di 4,66 a Montecarlo pochi giorni fa. Senti che sta per arrivare l'acuto proprio nel periodo giusto?

"Doha è stata una prestazione particolare ma che comunque mi ha dato tante risposte. Ho fatto 3 nulli per la grande condizione in cui mi trovavo, le aste non mi hanno sostenuto ma è stato un test per capire proprio questo. Dalla gara abbiamo subito aggiustato il tiro. In questo momento sono molto serena e consapevole di come abbiamo lavorato e soprattutto dell’atleta che sono diventata. Ho solo voglia di godermi ogni giorno e ogni evento al massimo".

Questa è la tua seconda Olimpiade. Quale obiettivo ti poni e quale pensi sia la misura per lottare per un podio?

"La mia seconda Olimpiade pronta a essere vissuta con un’altra consapevolezza rispetto alla prima. La misura per il podio penso sia da 4.90 in su, ma io non voglio assolutamente pensare a questo. Il mio unico obbiettivo per la manifestazione a 5 cerchi è quello di vivermelo al top come le altre gare della stagione, entrando in pedana con il sorriso e giocarmela consapevole di aver dato tutto. Poi il risultato si vede alla fine".

Dopo un periodo molto travagliato, con oltretutto il Covid di mezzo, dal 2021 hai cambiato dimensione e salita stabilmente oltre la misura dell'eccellenza dei 4,70. Cosa pensi ti manchi per poter puntare decisamente alla soglia successiva dell'over 4,80?

"Sono in una buona condizione fisica e un approccio mentale positivo. Il periodo travagliato condizionato dai tanti infortuni sicuramente ha un po’ rallentato questo processo di consapevolezza e leggerezza d’animo che è arrivato da qualche anno a questa parte. Penso che ogni atleta abbia la propria storia e la mia è bella perché è così, fatta di alti e bassi, ma sempre vissuti con il sorriso. So di valere più di quanto ho saltato finora ma non voglio quantificarlo scrivendo una cifra. Sarà il campo a parlare e alla fine vedrò se avevo ragione".

Dal 2021 non hai più mancato un grande appuntamento europeo o mondiale, ma in alcune occasioni non sei riuscita a esprimere il tuo enorme potenziale. Come te lo spieghi?

"Sono una ragazza muscolosa si, ma molto sensibile, Ee molte volte questa sensibilità ha giocato a mio sfavore. Da un po’ di tempo a questa parte sto cercando di farla diventare il mio punto di forza e questo lo devo oltre che al mio coach Navas, alla pazienza e cura che Flaminia Bolzan, la mia psicologa, mette nel suo lavoro quotidiano".

Come reputi la tua nuova esperienza di vita e allenamento in Spagna?

"Navas è un allenatore vincente. Nella sua carriera ha portato Yarislei Silva a saltare 4,92 e a vincere due ori mondiali e un argento olimpico. È un Allenatore con la A maiuscola e sa cosa vuol dire allenare, dentro e fuori il campo. Ha una sensibilità pazzesca e a me la sua calma e dedizione aiutano molto. Mi ha trasmesso molta fiducia e fatto capire che siamo un team, sia nella vittoria che nella sconfitta. È una grande persona a cui devo tanto, perché dallo scorso novembre mi ha restituito il sorriso e la voglia di vivere questo sport con la massima serenità. Oltre a lui sono davvero grata alla mia società, il Gruppo Sportivo dei Carabinieri, che mi permette di allenarmi in Spagna per inseguire i miei sogni".

Il salto con l'asta è una disciplina complicatissima e molto traumatica. Quanta voglia hai ancora di sacrificarti e che orizzonti ti sei posta?

"Sicuramente mi vedrete per almeno altri 4 anni! Los Angeles 2028 la voglio assolutamente vivere".

Di soddisfazioni te ne sei già tolte tantissime. Quale rimane però il tuo sogno più grande?

"Il mio sogno più grande è riuscire a esprimere il mio potenziale, quello che credo di avere, in una grande manifestazione. Senza pensare a medaglie o record. Uscire dalla pedana consapevole di aver dato più di quanto pensavo di avere. Poi il resto è tutto un plus che si aggiunge a una cornice bellissima che è questa spettacolare e pazza vita che sto vivendo da tanti anni".

© Colombo/FIDAL
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