Milan, la rivoluzione di Ibrahimovic
Zlatan non ha un ruolo definito in società, ma sta letteralmente ribaltando il Diavolo
Per tornare a vincere e puntare alla seconda stella non basta potenziare la rosa col mercato. Ibrahimovic sta provando a cambiare il Milan in diversi aspetti con la cura dei dettagli. Sua per esempio l'idea di recintare il centro sportivo di Milanello con dei teloni rossoneri per aumentare la privacy limitando il più possibile i tentativi di spionaggio durante gli allenamenti. In linea con i diktat di Cardinale, che da Londra lo scorso marzo era stato chiaro: "Servono cambiamenti sotto ogni aspetto”, ha detto definendo lo svedese "la mia voce a Milanello".
La spinta verso la creazione di una formazione under23 è arrivata soprattutto da Zlatan per permettere di avvicinare più talenti del settore giovanile alla prima squadra. Un collegamento più diretto tra i ragazzi di Bonera a quelli di Fonseca.
L'ultimo giocatore che farà parte di Milan futuro al debutto in Serie C è Christian Comotto, classe 2008 figlio dell'ex Gianluca che ha vestito le maglie di Torino e Fiorentina. Il penultimo è Maximilian Ibrahimovic, figlio maggiore di Zlatan fantasista di ruolo che ha firmato il suo primo contratto da professionista e che il prossimo 22 settembre diventerà maggiorenne. Lo scorso anno s'era aggregato alla Primavera di Ignazio Abate - sostituito da Federico Guidi questa stagione - senza trovare però spazio.
Ma Ibra, sempre più dirigente operativo a tutto campo, è anche intervenuto per rinnovare il reparto fisioterapico rossonero per provare a prevenire i troppi infortuni della scorsa stagione. Zlatan, decisivo anche nelle scelte di Fonseca e Morata, non ha un ruolo definito ma sta provando a ribaltare il Diavolo.