"Sono con la testa a Budapest: per provare a vincere". A dirlo, in un'intervista a Repubblica, è Carlos Sainz, che non è stato riconfermato dalla Ferrari per la prossima stagione. "Quando mi hanno detto che non avrei continuato, non mi sono sentito molto apprezzato come mi sarebbe piaciuto. Soprattutto per quello che ho dato io alla Ferrari: sono andato a vivere a Maranello per 4 anni, ho preso casa, sono stato in fabbrica a lavorare per questa scuderia cercando di portarla avanti per vincere insieme", spiega.
"Sono stati due o tre mesi duri tra gennaio e febbraio, ho vissuto una fase problematica con l'annuncio dell'arrivo di Hamilton e il mio futuro che cambiava. Eppure la vita è così, è un po' una montagna russa. Ho capito velocemente la situazione, mi sono concentrato a sfruttare il fatto di essere ancora con la tuta rossa. Finché sarà così, darò tutto. Non cambierò la mia maniera di lavorare. Ho iniziato col podio in Bahrain e ho vinto a Melbourne subito dopo l'operazione, è stato un passaggio molto di forza per me e per la mia carriera. Mi ha fatto piacere vedere la squadra felice per me perché sanno quello che ho vissuto".
Per il futuro sceglierà un team vincente da subito o un progetto a lungo termine? "È una decisione complessa, cerco tutte queste cose e non una più dell'altra. Sono fattori fondamentali e per questo ho bisogno di tempo, più di quello che la gente sperava, per analizzare mercato, squadre e persone. Quando avrò tutti gli elementi giusti, deciderò. Non l'ho ancora fatto e non so se accadrà prima della pausa estiva. So di tenere in sospeso vari team e li ringrazio per la pazienza, ma anch'io devo averla. Questo sport mi ha insegnato a essere un po' più egoista e a scegliere il meglio senza fretta".
Alla Ferrari ora mancano "due o tre decimi. Parliamo di niente e tutto: perderli ti impedisce di lottare. I nostri rivali hanno sviluppato bene le macchine, noi invece non siamo riusciti a trovare performance con i nostri sviluppi. Qui abbiamo una piccola modifica al fondo per risolvere i guai delle ultime gare. La capacità c'è ancora se facciamo le cose bene e ritroviamo la direzione giusta, ma dobbiamo farlo presto e bene, altrimenti dovremo aspettare gli errori degli altri. L'esempio sono McLaren e Mercedes che sono stati capaci di sviluppare e recuperare".