LE PAROLE

Tennis, Berrettini: "Obiettivo tra i primi trenta in Australia"

L'azzurro dopo la vittoria in finale a Gstaad: "La cosa più importante è che sto bene e che gioco bene"

Berrettini-Halys, le foto più belle della finale di Gstaad

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"All'inizio della stagione abbiamo deciso che non avremmo pensato al mio ranking perché avevamo tanti dubbi, intanto sul mio corpo. La cosa più importante è che sto bene e che gioco bene. Se queste due cose succedono, posso fare bene. Voglio far bene allo US Open e in tutta l'estate americana. Un buon obiettivo può essere arrivare tra i primi 30 per l'Australian Open". Matteo Berrettini fissa i suoi obiettivi e si carica in vista dello US Open. Evidente il suo ottimismo dopo il secondo successo stagionale, a Gstaad, in finale sul francese Quentin Halys. "È una sensazione incredibile. Sembra ieri che vincevo qui il mio primo titolo, sei anni fa. E invece da allora sono successe tante cose. Sono felice di poter giocare e godermi, credo di aver ritrovato le sensazioni di sei anni fa in questa settimana", ha aggiunto.

"Per Quentin era la prima finale e dunque tante cose possono essergli passate per la testa soprattutto dopo l'interruzione per la pioggia e aver perso il servizio. All'inizio ho dovuto trovare come giocare perché ogni giorno le condizioni qui sono cambiate, oggi era freddo e umido. Ho comunque trovato la giusta energia e al rientro dopo l'interruzione ho trovato il focus perfetto".

Omaggio all'avversario: "Complimenti a Quentin, sei arrivato in finale dalle qualificazioni, continuando così ci saranno belle cose per te in futuro. Questo posto è speciale per me, ogni volta che torno qui vengo accolto meglio: lo apprezzo molto. Voglio ringraziare tutti quelli che rendono possibile questo torneo, uno dei migliori 250 nel circuito. Complimenti anche ai ballkids, non se ne trovano tanti di bravi come voi nel circuito - ha detto durante la cerimonia di premiazione -. E ora un ringraziamento per la mia "quasi famiglia", che hanno viaggiato con me negli ultimi mesi soprattutto quel ragazzo con il cappellino che è uno dei migliori amici. Senza di loro non sarei qui. Il titolo è per lui e per il mio nipotino che dovrebbe nascere domani. Lodovica, che è praticamente come una sorella per me, dovrebbe partorire. Brando, questa è per te". 

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