FORMULA E

Jaguar, che beffa! Wehrlein campione con merito

Nella resa dei conti londinese il team Jaguar ha consegnato il titolo piloti su di un piatto d'argento al portacolori tedesco della Porsche

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È finita all'insegna del più classico (ai limiti dell'inevitabile) "tra il due litiganti il terzo se la gode". Il terzo in questione è il neocampione del mondo FIA di Formula E Pascal Wehrlein. Il quale peraltro sulle prime non è sembrato godersela eccessivamente, almeno non in modo lampante. Lo stupore del pilota della Porsche rispecchia emblematicamente quello dell'intero paddock, degli osservatori e della critica. Perché se è vero che il ventinovenne Wehrlein da Sigmaringen è un campione più che degno (e le sue ambizioni le aveva messe in chiaro con un ottimo avvio lo scorso mese di gennaio in Messico), lo è altrettanto - se non di più - il fatto che Nick Cassidy e Mitch Evans il Mondiale hanno fatto di tutto per perderlo. Meglio sarebbe dire il loro team - TCS Jaguar - che invece di condurre in porto una missione-titolo dalle altissime possibilità di riuscita - ha gettato la vento una clamorosa tripletta iridata. Cassidy era infatti atterrato a Londra con una valigia da 167 punti contro 155 del proprio compagno di squadra e dello stesso Wehrlein che vincendo gara-uno (Round 15) sabato 20 luglio aveva poi posto le basi dell'impresa finale.

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TCS Jaguar ha battuto TAG Heuer Porsche Formula E nel mondialino Team, Jaguar ha prevalso su Porsche nella classifica Costruttori, ma il titolo più significativo - quello riservato ai piloti - ha preso la direzione di Stoccarda al termine di un weekend londinese che ha chiuso una stagione (la decima del Mondiale elettrico) ricca di spunti e di motivi di riflessione che - debitamente sviluppati - sembrano fin da subito destinati ad apparecchiare una stagione 2024-2025 incerta e appassionante: al via sabato 7 dicembre da San Paolo del Brasile ma preceduta di un mese dai tradizionali test di Valencia, in programma da lunedì 4 a giovedì 7 novembre e in questa occasione ancora più importanti del solito, visto che per piloti vecchi e nuovi (e per le rispettive squadre) si tratterà di prendere confidenza con la Gen3 Evo, la monoposto che verrà utilizzata nella prossima stagione.

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Dando per scontata la presenza del neocampione e dei due piloti neozelandesi di casa Jaguar, tra i piloti che al 2025 chiedono una nuovo chance di puntare al titolo mettiamo sicuramente Antonio Félix Da Costa. Vincitore del titolo quattro anni fa nella "bolla"pandemica di Berlino, il portoghese ha vinto più di tutti quest'anno ma un pessimo avvio di stagione gli ha impedito di spingersi più su della sesta casella della classifica finale, appena davanti al campione uscente Jake Dennis, lui pure troppo discontinuo al volante della Gen3 Andretti per coltivare la speranza di fare il bis, pur presentandosi alla finale londinese con una sorta di "outside chance" che non si è però concretizzata. Tra i cavalieri elettrici a caccia di rivincite anche gli altri due dei magnifici sette arrivati a Londra con la possibilità matematica di puntare al titolo: l'inglese di Nissan Oliver Rowland (vincitore di gara-due, round 16 nonché ultimo del Mondiale) e Jean-Eric Vergne che - anche se non è bastato - ha preso per mano DS Penske, contribuendo con 139 punti allo score totale di 200 (Stofel Vandoorne ne ha portati i dote solo 61) con il quale la sua squadra ha raggiunto il terzo gradino del podio Team, spuntandola su Nissan e Andretti.

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