No, non basta Fabien Causeur. Era chiaro ancor prima della conferma ufficiale della firma del 37enne francese che il reparto esterni dell'Olimpia Milano, pur con l'esperienza e la leadership dell'ex Real Madrid, necessitasse di maggior brillantezza e alternative in fase di creazione. Secondo gli operatori di mercato, uno dei principali indiziati a colmare questa lacuna, oltre ai già presenti a roster, è Skylar Mays.
Coi minuti da point guard coperti totalmente da Bolmaro, Dimitrijevic e Flaccadori, l'idea dell'Olimpia Milano si è quindi progressivamente orientata verso una guardia puramente realizzatrice, abile nel mettersi autonomamente in ritmo e con le qualità per mettere molti punti a tabellone. L'ultima annata in G League di Mays, da questo punto di vista, rappresenta un profilo perfettamente fedele alle necessità del roster di Messina: nelle 7 gare giocate coi South Bay Lakers, il prodotto di LSU ha registrato 21.1 punti di media con un'efficienza notevolissima se parametrata al volume offensivo mantenuto (48.2% dal campo su 15.7 tiri tentati a gara, soprattutto 42.2% da 3 su 6.4 tentativi).
Il profilo di Mays non è una novità per lo scouting dell'Olimpia: il giocatore è apprezzato e seguito da tempi non sospetti, ancor prima che venisse esplorata la possibilità di firmarlo a stagione in corso a fine 2023, prima di tornare sui propri passi e riabbracciare Shabazz Napier. In uscita da LSU, Mays era considerata una delle guardie più interessanti della classe Draft 2020: dopo una stagione da senior nell'università della Louisiana da primo quintetto della SEC (Southeastern Conference), gli Atlanta Hawks hanno deciso di spendere per Mays la #50 e un contratto two-way.
In ogni contesto nel quale gli è stato garantito tanto spazio, in termini di minuti e di possessi manipolati - non necessariamente come primo portatore di palla, ma come finalizzatore -, Mays si è sempre rivelato una guardia che si è disposti più che volentieri a sostenere nella metà campo difensiva (e la pallacanestro messiniana è costruita per questo): se, al contrario di NCAA (LSU) e G League (Delaware Blue City Colts e South Bay Lakers), anche all'Olimpia si volesse riservargli un ruolo più situazionale come fatto in NBA (Atlanta, Portland e LA Lakers), allora l'impatto sarebbe inferiore anche rispetto a giocatori di minor talento e potenziale.
Da quanto Milano sia eventualmente disposta ad affidarsi a Mays passerebbe la resa del 26enne di Baton Rouge al Forum. Che il giocatore abbia maturato una certa consapevolezza - puramente cestistica: la gestione della morte di Wyde Sims, compagno di squadra e migliore amico durante l'anno da junior al college, ha già dimostrato lo spessore di Skylar Mays come essere umano - per varcare l'Atlantico e trasportare il suo gioco in un contesto più ideale alla sua fisicità (193 cm per 92 kg) come l'Eurolega sta diventando, da teoria suggestiva, una sempre più concreta realtà.