La nostalgia è già "tanta. Finalmente Giochi senza Covid, a Tokyo ho sofferto molto che non ci fosse la famiglia per l'ultima mia Olimpiade. La visita al Villaggio è stata una bella botta. Non so perché, ma hanno tutti lo stesso odore, un misto di cose nuove, di pulito, qualcosa di strano e indescrivibile, ma totalmente riconoscibile. Come quando alle elementari annusi per prima cosa le pagine del sussidiario. Stare lì, non da atleta, mi ha fatto impressione". A raccontarlo, in un'intervista a Repubblica, è Federica Pellegrini, giunta a Parigi come membro del Cio per le sue prime Olimpiadi 'fuori dall'acqua'. Con lei anche la figlia Matilde, 7 mesi, e il marito ed ex allenatore, Matteo Giunta.
"Ad agosto compio 36 anni. E comunque una bimba non l'avrei fatta mentre ero in attività, nel nuoto - spiega - non è così facile riprendere dopo una gravidanza, come in altri sport. L'idea della nursery" che è presente per gli atleti a Parigi "era partita da Allyson Felix, tutti ne sono felici. Ma si può fare di più per ridurre il gap di genere. Lo sport femminile è sempre più maturo, aumenteranno le atlete, rimane invece sconcertante la percentuale di dirigenti e coach, completamente sbilanciata verso il maschile. Le donne spesso sono costrette a dover conciliare lavoro e famiglia, oppure a rinunciare a qualcosa".
Nel Cio però "c'è grande voglia di rinnovamento. Lo dimostra anche l'ingresso nel programma di nuovi sport per attrarre giovani e generazioni un tempo esclusi". Parigi, dove per un periodo ha vissuto per allenarsi, per Pellegrini "è anche un grande rimpianto: essermene andata dopo soltanto un anno. Arrivai a gennaio 2011, nuotavo in una piscina strepitosa, la Lagardere a Bois de Boulogne, una vasca di 50 metri all'aperto col freddo che fa qui d'inverno. Dopo i Mondiali di Shanghai, vinti ma con un crono che non mi soddisfaceva, decisi di tornare in Italia. Sarei dovuta rimanere da sola a Parigi, lontana da casa, e non me la sono sentita. È stato il più grosso errore della mia carriera. Se avessi stretto i denti e resistito ancora un'altra stagione, restando con Lucas, magari le Olimpiadi 2012 a Londra sarebbero andate diversamente. Invece sono stati i miei Giochi peggiori dal punto di vista della preparazione".
Sui suoi pronostici per l'Italia del nuoto, la campionessa rivela: "Ceccon lo aspettiamo per l'oro, è il suo obiettivo e sarà anche il nostro. Martinenghi se la gioca, anche perché le ultime prestazioni della rana non sono state stratosferiche. Quadarella è da medaglia sia negli 800 che nei 1500. Pilato: dipende tanto da lei, ha fatto un Settecolli incredibile e può sfidare tutte le altre ad armi pari, non ci sono grandissimi tempi nella rana femminile nell'ultimo anno. Tutte le staffette maschili possono fare cose importanti, dalle femminili mi aspetto progressi. Sara Curtis ha fatto un 50 stile da paura, è una gara strana che molti possono sbagliare ed è aperta, tranne Sjoestroem non c'è una superiore alle altre. Nel mezzofondo vedo Wiffen davanti, ma dietro c'è spazio: Paltrinieri ha trovato fiducia vincendo nel fondo. E quando c'è da lottare, noi siamo sempre pronti".