PARIGI 2024

Team USA spazza via il Sud Sudan (103-86) e passa ai quarti

I canestri impossibili di Kuol e Omot non possono nulla di fronte alla profondità di risorse a stelle e strisce: Bam Adebayo MVP della serata

© FIBA

Una prima metà dominante di Team USA rende inutile ogni sforzo del Sud Sudan. Il +19 all'intervallo è troppo ampio per essere ricucito dalla squadra di Ivey, nonostante una buona prova al tiro: la panchina di Kerr, Adebayo - 18 punti e difesa d'élite - in particolare, tiene alta la concentrazione e conferma l'imbattibilità degli USA (103-86). Sarà la sfida con la Serbia a determinare il destino del Sud Sudan.

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La sorpresa è all’annuncio dei quintetti iniziali: i primi 5 del Sud Sudan sono quelli preventivati, non lo sono altrettanto Jayson Tatum e Anthony Davis. Senza Embiid e Holiday, Team USA si dimostra la squadra, in entrambe le metà campo, di un certo LeBron James: è lui a dettare i ritmi del 6-0 che indirizza subito il match. Le perse statunitensi permettono al Sud Sudan di scrollarsi di dosso la ruggine offensiva e mettere il muso davanti grazie alle scariche di Shayok: l’ex Fenerbahce, reduce dal 6/12 da 3 nell’amichevole di Londra di 11 giorni fa, si mette in ritmo al tiro da fuori (8-10 al 5’), anche perché Anthony Davis ha istituito una no-fly zone nel pitturato a stelle e strisce. Cambiati 4/5 degli uomini sul parquet, ecco che tutta la profondità di talento di Team USA viene fuori: Embiid e Haliburton sono i due sacrificati sull’altare della rotazione a 10 invocata da coach Kerr, gli unici due che non avrebbero assicurato lo stesso livello di protezione del ferro con cui Holiday e Derrick White creano nuovamente separazione nel punteggio (16-10). Nessun quintetto di coach Ivey trova risposte offensive, e i 3 falli in un amen di JT Thor sono la perfetta rappresentazione di cosa significhi affrontare una difesa senza punti deboli sulla palla. Al primo mini-intervallo è 26-14.

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5-0 in meno di un minuto a inizio secondo quarto è ulteriore riprova di quanto siano allacciate le scarpe di tutti gli effettivi di Team USA: nessuna forzatura, condivisione dei possessi offensivi, la giusta intensità in difesa perimetrale per non far entrare in ritmo Carlik Jones (15 punti, 11 rimbalzi e 11 assist - unica tripla doppia nella storia mai fatta registrare contro Team USA - nella sfida del 20 luglio alla O2 Arena). I vantaggi fisici creati da Adebayo sui cambi genera buoni tiri a ogni possesso per Team USA: il massimo vantaggio è +19 (40-21), con giusto qualche canestro dall’altissimo coefficiente di difficoltà di Kuol a far respirare il Sud Sudan. La gara è talmente in controllo che Kerr si concede di inserire anche l’11°: primo pallone toccato da Tyrese Haliburton ed è subito tripla, spia di una notte che solo una ricaduta improvvida sulla caviglia di Davis e un atteggiamento quantomeno distaccato di Embiid in panchina possono rendere meno luminosa. Se il migliore per rendimento di Team USA a metà partita è Bam Adebayo (14 punti, 3 rimbalzi e 20 di valutazione in meno di 11’), il 55–36 a tabellone all’intervallo lungo dice perfino poco.

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Kuol e Omot riaccendono le speranze di coach Ivey con tre triple consecutive al rientro dagli spogliatoi (5-13 di parziale), spezzando parzialmente anche il ritmo offensivo americano. Nel momento in cui si alzano le percentuali del Sud Sudan, però, rispondono i tiratori americani e la capacità di Adebayo a francobollarsi a qualsiasi tipologia di attaccante avversario, sul perimetro come sotto canestro. Al 9/21 del roster di Ivey da 3 risponde, quasi senza farsi accorgere, il 10/22 dall’arco di Team USA (incluso lo 0/5 di Curry, non esattamente un rapporto replicabile per molte altre occasioni): tornati sino a -10, i sudsudanesi non risultano completamente fuori partita al 30’ (73-57, 18-21 il parziale del quarto).

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L'attenzione e il pensiero di tutti, durante l'ultimo quarto, va al prossimo futuro: quelli di Team USA sono all'immaginare quale accoppiamento potrebbe riservare un accoppiamento più morbido ai quarti di finale, quando dal Pierre Mauroy Stadium di Lille si passerà all'arena di Bercy; quelli del Sud Sudan sono al preservare la differenza canestri in caso di confronto con le piazzate degli altri gironi. Lo scarto oscilla quasi sempre tra i 15 e i 20 punti, si sblocca anche Steph Curry da lontano, Nuni Omot continua a segnare canestri impossibili e si guarda già alle sfide del venerdì, Serbia-Sud Sudan in particolare. Il finale è 103-86.

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TABELLINO

USA: Curry 3, Edwards 13, James 14, Durant 12, White 10, Haliburton 6, Tatum 4, Embiid ne, Holiday 5, Adebayo 18, Davis 8, Booker 10. Coach: Steve Kerr.

SUD SUDAN: Jones 18, Omot 24, Maluach 0, Kuol 16, Kuany ne, Gabriel 2, Thor 7, Shayok 12, Makoi 0, Deng 0, Jok 7, Dech 0. Coach: Royal Ivey.

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