Noah Lyles ha voglia di riprendersi quanto è mancato a Tokyo 2020. In Giappone il velocista americano si presentò con i favori del pronostico nei 200 metri, tuttavia dovette accontentarsi soltanto di un bronzo dopo aver visto sfrecciare Marcell Jacobs nei 100. A tre anni di distanza il campione del mondo in carica vuole mostrare tutto il proprio livello in campo olimpico lanciando la sfida all'azzurro: "Molti sanno che le Olimpiadi a Tokyo non sono andate come previsto, ma posso dire che è grandioso essere qui, e fuori dalla depressione: questa volta sarà diverso rispetto a Tokyo e non vedo l'ora di dimostrarlo".
Reduce dal 9"81 firmato nell'ultima prova di Diamond League andata in scena a Londra, il 27enne di Gainesville proverà a sfruttare il tifo del pubblico parigino con l'obiettivo di scatenare i propri cavalli: "Sto per affrontare gente che ha fatto dei record, e dei campioni del mondo, e tanti pensano che io non possa vincere. Chiedo solo di mettermi dentro la gabbia del leone, ho già dimostrato di poter risalire e mettere alle spalle i momenti peggiori".
Uno degli elementi che potrebbe rallentare è la gestione del villaggio olimpico che, come spiegato dallo stesso Lyles, sta diventando un problema tanto da portarlo a valutare un altro alloggio: "Al villaggio olimpico sono diventato popolare ed è diventata quasi un'altra sfida trovare dei momenti per stare con me stesso, almeno quando mangio o mi alleno in palestra - ha concluso l'atleta americano -. So che altri atleti se ne sono andati e ora stanno in albergo, ma io l'esperienza olimpica vorrei viverla a tutto tondo e quindi non vorrei andarmene dal villaggio. Pero' per me le cose si stanno facendo difficili, al punto da dover mangiare in orari inusuali pur di avere un po' di pace".