TERZA FORZA

La Reyer Venezia è pronta a volare ad altezza Olimpia e Virtus

Il volto del roster di coach Spahija è assai diverso da quello dell'ultima stagione: nonostante la partenza di Tucker, la base di partenza è ancora più alta

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Di questi tempi, nell'estate 2023, la Reyer Venezia si immaginava già i voli e le schiacciate della coppia Caboclo-Tucker. A distanza di un anno, il primo non è mai arrivato e il secondo se n'è appena andato in direzione Bologna: nonostante tutto, però, il percorso compiuto dagli orogranata non può non eleggerli come prima alternativa al fantomatico "duopolio" di LBA, Olimpia Milano e Virtus Bologna.

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Quanto questa inseguitrice riuscirà a tenere il contatto della coppia di testa, dipenderà soprattutto dal tempo richiesto per trovare l'amalgama di un gruppo ricostruito in molti aspetti. Paradossalmente, ai nastri di partenza si presenta una Reyer con molte più certezze e solidità rispetto alle più recenti versioni: in primis, la garanzia di aver già ai primi di agosto tutti i nomi della rosa che affronterà l'Olimpia Milano nella prima uscita ufficiale stagionale, la Frecciarossa Supercoppa alla Unipol Arena a metà settembre. Soprattutto la rotazione dei lunghi, oggetto di continue modifiche e adattamenti nel corso della scorsa annata, è stata confermata praticamente in toto - solamente Lever per Brooks, cambio dal peso specifico relativo a livello tecnico e di minutaggio -, dando fiducia agli equilibri trovati nel finale di regular season e ai playoff tra Tessitori, Kabengele, Wiltjer e Simms.

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E non è da meno la permanenza del connettore fondamentale, a livello atletico e di versatilità, dei lagunari, mostratosi ai playoff nella piena efficienza fisica ed efficacia tattica: avere Jordan Parks abile e arruolato dal primo giorno di ritiro, per i diversi incastri di rotazione, è un aspetto che rischia di passare inosservato, ma guai a sottovalutare l'impatto di chi è stato, a conti fatti, il miglior giocatore sulle due metà campo di Venezia nelle serie contro Reggio Emilia e Virtus Bologna.

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Se vicino a canestro facce e corpi orogranata saranno quasi sempre gli stessi, è sul perimetro che la Reyer Venezia ha tutte le carte in regola per vantare molte più opzioni rispetto al 2023/24. Nell'ultima LBA, i tanti minuti concessi a Spissu e Casarin rendevano le soluzioni perimetrali molto più ridondanti, affidate con troppa continuità alla creazione non sempre lucida ma salvifica di Rayjon Tucker: il 27enne di Charlotte sarà ora un avversario in più da temere per il sistema difensivo di Spahija nelle sfide alla Virtus Bologna, ma il lavoro della squadra di mercato del presidente Federico Casarin è stata tempestiva nel rispondere in anticipo alla partenza della stella con un collettivo dalle responsabilità e dal talento diffuso in maniera più equilibrata.

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Se il principale obiettivo era garantire un vantaggio di taglia o stazza nella metà campo difensiva già a partire dalla posizione di 1, l'inserimento della leadership di Tyler Ennis (MVP della Final 8 2024) è il meglio che una squadra di non-Eurolega potesse augurarsi. Se si cercava di innestare la stessa esperienza venuta a mancare col passaggio di capitan De Nicolao verso Cantù, le aggiunte di Xavier Munford (Hapoel Tel Aviv) e del rientrante Lobito Fernandez sono fondamentali. Se si voleva rimpolpare la panchina di solidità difensiva sulle ali e di istinti realizzativi in guardia, Carl Wheatle da Pistoia e Davide Moretti da Varese sono due prese dal sicuro rendimento con esperienza pluriennale nel contesto italiano.

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La Reyer si presenta così senza forse un picco individuale paragonabile al Tucker 2023/24 ma con una margherita, nelle mani di Neven Spahija, con molti più petali da poter sfogliare. Troppo presto per definirla l'anti-Olimpia e l'anti-Virtus? Soprattutto se il cammino in EuroCup dovesse interrompersi - per via di un format folle - presto come lo scorso anno, no: Venezia è la terza forza di LBA.

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