Angela Carini è in lacrime, devastata per il ritiro dopo pochi secondi nell'incontro, già molto discusso alla vigilia, contro la iperandrogina Imane Khelif. Sono bastati due pugni dell'algerina e l'azzurra ha preferito lasciare: "Ho preso colpi molto forti - ha detto Carini -, non me la sono sentita di andare avanti". E ancora: "Match irregolare? Non sono nessuno per giudicare". La questione, però, non smette di suscitare polemiche. Ha parlato del match, ad esempio, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni: "Mi sono emozionata per Angela, ma non era un incontro alla pari".
Angela Carini ha poi ribadito: "Non me la sono più sentita di combattere dopo il primo minuto. Ho iniziato a sentire un dolore forte al naso. Non è da me arrendermi, ma proprio perché non ci riuscivo ho detto basta e messo fine al match". "Io sono salita sul ring per mio padre, la scorsa Olimpiade mio padre era in fin di vita, questa era la mia Olimpiade e volevo percorrere l'ultimo chilometro - ha aggiunto -. Se mi sono fermata l'ho fatto solo per la mia famiglia".
Sulla stessa linea d'onda anche il suo allenatore, Emanuele Renzini: "Sarebbe stato più facile non presentarsi, perché tutta Italia da giorni le chiedeva di non combattere. Ma Angela era motivata e voleva farlo. Certo, al sorteggio, quando ha conosciuto l'avversaria, mi ha detto 'non è giusto'. Ma qui oggi non c'è stata premeditazione".
Poi la spiegazione sull'abbandono del match: "Ha lasciato dopo aver preso un pugno, mi ha detto che non se la sentiva che non voleva combattere. Ho provato a dirle di arrivare almeno alla fine della prima ripresa così ci saremmo confrontati, ma niente".