Stefano Oppo e Gabriel Soares sapevano che Parigi 2024 sarebbe stata l'ultima occasione per entrare nella storia del doppio pesi leggeri. La specialità verrà mandata in soffitta dopo le Olimpiadi, motivo per cui non ci sarebbero state altre chance per conquistare una medaglia. Il 29enne sardo e il 27enne di origine brasiliana non se lo sono fatto ripetere due volte cogliendo l'argento alle spalle degli irlandesi Paul O'Donovan e Fintan Mc Carthy e riportando un equipaggio azzurro ventiquattro anni dopo Elia Luini e Leonardo Pettinari.
"Devo ancora realizzare cosa abbiamo fatto, mi ci vorranno settimane per comprenderlo. Volevamo l’oro, la speranza la avevamo, poi abbiamo fatto la gara per mantenere l’argento. Oggi è stata la last dance perfetta per i pesi leggeri alle Olimpiadi, non potevamo sbagliare e tatticamente infatti non abbiamo sbagliati nulla, non farei niente di diverso se dovessi ripetere la regata - ha raccontato Soares -. È una grande gioia aver vinto questa medaglia, di un metallo prezioso. Sognavo da piccolo questo momento, e ora che l’ho raggiunto la mia contentezza è inspiegabile, questo argento vale oro e per me rappresenta un sogno, perché era un sogno salire su questa barca e vincere una medaglia per l’Italia".
Davanti ai propri famigliari, Oppo e Soares hanno provato in ogni maniera a portarsi a casa un traguardo ricercato da tempo tenendo testa alla sorpresa Grecia che ha provato a insediarli sin sul traguardo: "E’ un’emozione incredibile. Abbiamo provato ad attaccare l’Irlanda ma sono davvero una leggenda, mentre ero convinto che avremo preso la medaglia d’argento, la Grecia non la conoscevamo ma siamo stati bravi a tenerla e a loro va un grande rispetto, così come per la Svizzera che forse proprio dai greci si è fatta sorprendere. Dedico questa medaglia alla mia fidanzata e alla mia famiglia, sono una parte importante di questa storia e oggi finalmente sono qui dopo che purtroppo non erano potuti venire, ovviamente, a Tokyo - ha sottolineato Oppo -. Questa medaglia significa tanto, sono tre anni che ci lavoriamo e quindi è importante per tutto il movimento, eravamo sicuri dei nostri mezzi e lo abbiamo dimostrato, grazie anche al lavoro degli anni precedenti con Pietro a questo lungo periodo insieme a Gabriel, dal quale ho imparato a dare più attenzione ai dettagli. Siamo arrivati qui grazie allo staff federale a cui va il mio più grande ringraziamento, a Oristano oggi sarà grande festa e dedico anche a loro questa medaglia, così come un pezzo è anche per Ferrara e Firenze dove sono cresciuto agonisticamente, oltre che per Sabaudia, dove ci sono i Carabinieri che ringrazio per l’infinito supporto. Adesso mi godo un po’ di riposo, un momento di riflessione e poi vedrò cosa fare in futuro".