CASO KHELIF

"Devo combattere contro un uomo": la Federboxe algerina denuncia l'ungherese Hamori

Dura presa di posizione della prossima avversaria a Parigi 2024: "È stato dimostrato che Imane Khelif è un uomo"

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Non si placano le polemiche attorno a Imane KhelifAnna Luca Hamori, che oggi alle 17.22 deve combattere contro la rivale algerina in un match dei quarti di finale della categoria 66 kg, non usa gira di parole e con un video su Tik Tok va all'attacco: "Domani devo combattere contro un uomo. È stato dimostrato che Imane Khelif è un uomo. Nel 2023 è stata squalificata". Anche il fidanzato, pure lui pugile, aveva detto la sua: "Sul ring contro Khelif dovrei salirci io" le parole di Kreko Istvan. Tutto ciò ha provocato la reazione del comitato olimpico algerino, che ha fatto sapere di voler sporgere denuncia nei confronti della Hamori "per le sue dichiarazioni offensive sulla sua avversaria che ha definito uomo sui social". 

La Federboxe dell'Ungheria ha inviato una lettera di protesta al Cio, paventando l'ipotesi di contestare legalmente la presenza di Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024. L'Associazione pugilistica ungherese ha infatti reso noto di aver scritto sia al Comitato olimpico internazionale sia a quello ungherese: "Sono molto dispiaciuto che ci sia uno scandalo e che dobbiamo parlare di un argomento che non è compatibile con lo sport - le parole di Lajos Berkó, membro del consiglio esecutivo -. Questo è inaccettabile e scandaloso. L'associazione vuole esprimere la sua indignazione e chiedere al Cio di riconsiderare la sua decisione, che ha consentito di entrare nel sistema di gare del Cio a un atleta che era stato precedentemente bandito dai campionati mondiali (dell'International Boxing Association, ndr)".