Quando Lorenzo Musetti ha conquistato l'ultimo e decisivo punto, si è visto passare davanti l'intera carriera. Quel punto lo ha condotto direttamente nella storia del tennis italiano diventando il secondo azzurro a conquistare una medaglia alle Olimpiadi nel tennis dopo Uberto De Morpurgo, bronzo come lui a Parigi 1924. Nonostante siano passati cent'anni, la capitale francese è stata ancora una volta decisiva per vedere issato il tricolore sul pennone a cinque cerchi. Lì dove il 22enne di Carrara ha potuto liberare tutta la tensione accumulata in questi giorni.
"È stata durissima, ma mi sono sacrificato per la maglia azzurra e adesso sono contentissimo perché tutti questi sacrifici sono stati ripagati con un'importantissima medaglia - ha spiegato il toscano al termine della sfida con il nordamericano -. Arrivato in semifinale - ha ammesso - pensavo di poter arrivare a un traguardo ancora più prestigioso".
La sconfitta con Nole Djokovic non ha però fermato l'allievo di Simone Tartarini che, dopo la semifinale di Wimbledon, si è tolto un'altra soddisfazione difficile da pronosticare all'inizio delle Olimpiadi. "La sconfitta con Nole mi è servita da lezione per la partita contro Aliassime. Come mi hanno chiesto dalla tribuna, non ho mollato mai" ha concluso Musetti.