Galloway a Trapani - dopo un'estate nella quale si era inteso che, al di fuori del ritorno agli ordini di Priftis, si sarebbe considerato solo NBA o squadre che giocavano le coppe - ha lasciato l'amaro in bocca, ma il lavoro complessivo del GM Coldebella è più che da sottolineare. Perchè la UNAHotels Reggio Emilia ha uomini e numeri per stupire ancora.
Arrivare a inizio agosto con l'esigenza di sostituire soltanto Galloway - nonostante il peso tecnico ed emotivo della guardia nella Reggio Emilia della scorsa stagione - è segnale di un processo che, in linea con la direzione intrapresa da Reggio Emilia dall'arrivo del GM ex Varese e UNICS Kazan, sarà all'insegna della profondità e della solidità. Innanzitutto, le conferme: il ritiro dell'eliggibilità di Momo Faye dal Draft NBA ha impedito che il senegalese - che risulterà ancora tale a livello di liste e tesseramenti, non raggiungendo a stagione in corso le tempistiche minime per risultare "di formazione italiana" durante il 2024/25 - e la conferma di capitan Michele Vitali permettono a Priftis di ragionare sui minutaggi con due elementi "pesanti" in comune con l'anno passato.
Anche a livello di second unit, Uglietti-Smith-Grant-Chillo è una polizza assicurativa che, ai blocchi di partenza, non molte formazioni di LBA possono vantare: giocatori di ruolo, esemplari per efficacia e consapevolezza e per i quali l'impegno in BCL, almeno nella prima metà di stagione, potrebbe riservare anche partite dall'impiego ancor più accentuato.
Proprio l'alternanza tra il campionato e una coppa europea, assente nella passata stagione, è stato il punto fermo di staff e dirigenza di Reggio Emilia nell'architettare i cambiamenti del roster. Anche in occasione dell'annuncio del 12° a roster, il 2005 Fainke da Pesaro, coach Priftis ha tenuto a ribadire il concetto: "Con la partecipazione alla BCL abbiamo sentito l’esigenza di dare maggiore profondità a un roster che dovrà affrontare una stagione lunga e impegnativa".
Così come per il lungo 19enne, l'indicazione comune per tutte le aggiunte estiva sono state fondamentalmente tre: corpo, stazza, fisicità. Che si parlasse del terzo play (Filippo Gallo) o del lungo di riserva, che si spartirà quasi alla pari il minutaggio col titolare (Stephane Gombauld) o che si parlasse dell'ala grande che partirà in quintetto (Kwan Cheatham), Claudio Coldebella e la squadra di mercato reggiana è andata ad aggiungere tonnellaggio e stazza in ogni reparto, ben più di quello che ci fosse nel 2023/24.
Forse più agli occhi dell'appassionato medio, facilmente coinvolti dalle gesta delle stelle e meno inclini a considerare la completezza della realizzazione di un contesto funzionale, la necessità più impellente e gravosa era quella di compensare l'energia difensiva e la contagiosa intensità di Weber e - a malincuore - le qualità realizzative del 4° miglior scorer dell'ultima LBA. Reggio Emilia ha deciso di muoversi in linea leggermente diversa, affidandosi non a due profili con altrettanti picchi in una metà di campo ma una coppia di guardie dal potenziale impatto positivo (o almeno, meno negativo nei valori singoli) in entrambe: Cassius Winston ha sfiorato coach Priftis al Tofas Bursa ma ha già maturato esperienza sia a livello Eurolega che in BCL; Jaylen Barford conosce già la LBA, è un corpo ben più spendibile sul perimetro rispetto a Galloway e porta la forza per "decidere il risultato di una partita".
In misura ancora maggiore rispetto al 2023/24, l'UNAHotels di Dimitris Priftis è già una delle più pronte in LBA a sostenere eventuali imprevisti di grave entità, di quelli che rovinerebbero l'intera stagione di una squadra strutturata non a dovere. Il roster dei biancorossi è al completo: anche senza quella che sarebbe stata la ciliegina, la torta reggiana ha tutti gli ingredienti per soddisfare anche i palati più fini.