Non è proprio il caso di togliere meriti alla doppietta british di Enea Bastianini ma - calpestando giocosamente il terreno della provocazione - certo che la concorrenza non ha esattamente affondato i colpi nel fine settimana che ha chiuso la pausa estiva dando il via al girone di ritorno del Mondiale. Per loro stessa ammissione Jorge Martin, Francesco Bagnaia e Marc Marquez (che hanno seguito Enea sulla linea del traguardo) hanno allentato la presa sul gas nel finale del Gran Premio di Gran Bretagna. Senza dimenticare la mancata materializzazione della sfida da parte di Aprilia in gara: con il poleman Aleix Espargaro, s'intende, visto che Maverick Vinales pare essere rimasto direttamente in vacanza.
Avranno sicuramente fatto per bene i loro calcoli, di fatto Martin e Bagnaia da qui in avanti non posso più permettersi di sottovalutare le ambizioni iridate di Bastianini che con l'uno-due vincente di Silverstone ha scavalcato (e staccato) Marquez nella classifica generale (192 punti a 179), portandosi a 49 lunghezze dal compagno di squadra e a 59 dal leader: grossomodo due vittorie nel GP classico, senza considerare il format Sprint che peraltro fin qui (con la sua limitata dotazione di punti) ha spostato ben pochi equilibri.
Martin ha candidamente confessato di aver sostanzialmente abdicato alle sue chances di vittoria non appena la Desmosedici di Bastianini ha preso il posto di quella di Bagnaia alle sue spalle, mentre lo stesso Pecco e il Cannibale Marquez hanno fatto tranquillamente outing a favore di microfono circa la loro priorità di raggiungere il traguardo dopo le rispettive scivolate Sprint. Una sorta di partenza... falsa da parte di tutti e tre, che Enea ha capitalizzato e soprattutto massimizzato, vincendo due gare nel giro di un doppio giro di orologio, anzi meno: ventidue ore!
Ma davvero il pilota romagnolo in partenza per Mattighofen (KTM) ha qualche chance di entrare nella corsa al titolo, fino a ieri ristretta al duello tra Martin e Bagnaia? Negli ultimi due mesi abbondanti (quattro GP dal Mugello a Silverstone), Enea ha totalizzato 98 punti contro gli 86 di Martin (che non vince un GP full distance da Le Mans) e i 122 di Bagnaia: per il campione in carica tre vittorie di fila nel periodo considerato, più quella di Barcellona a fine maggio. Solo 65 i punti messi in saccoccia da Marquez, che viceversa era stato molto più brillante la scorsa primavera: quando c'era da vincere (sugli stessi Martin e Bastianini) la "corsa" per la seconda Ducati factory nel 2025, viene da dire...
Ecco, appunto: la chiave di lettura della corsa al titolo 2024 va infilata nella "toppa" 2025: il Mondiale in corso ha appena imboccato la seconda metà del proprio cammino ma (non che ne abbia bisogno, visto lo score recente di cui sopra), a spingere Bagnaia verso il tris consecutivo nella premier class è l'inerzia del Mondiale stesso, con due candidati su tre in procinto di cambiare casacca per l'anno venturo: Bastianini in KTM, Martin in Aprilia. Non si tratta di chissà quali manovre sotterranee, ma di un fatto completamente naturale, mentale e in buona sostanza inevitabile.