"Invio un messaggio a tutte le persone del mondo per sostenere i principi olimpici e la Carta olimpica, per astenersi dal bullismo su tutti gli atleti, perché questo ha effetti enormi. Può distruggere le persone, può uccidere i pensieri, lo spirito e la mente delle persone. Può dividere le persone. Danneggia la dignità umana. E per questo motivo, chiedo loro di astenersi". È l'appello lanciato dalla pugile algerina Imane Khelif, al centro di un caso di livello Mondiale per la sua presenza ai Giochi nel torneo di boxe femminile nonostante la squalifica ai Mondiali del 2023 dall'Iba per un alto tasso di testosterone.
"La mia famiglia a casa è preoccupata, in Algeria - ha detto Khelif all'emittente Sntv - La sento due volte a settimana, spero non siano troppo profondamente feriti da tutto questo. Vincere l'oro sarebbe la mia miglior risposta". La pugile algerina ha anche espresso gratitudine al Comitato olimpico internazionale e al suo presidente, Thomas Bach, per averla sostenuta risolutamente.