"Conosco Antonelli da molto tempo: ci siamo sempre seguiti a vicenda e siamo sempre saliti di categoria più o meno nello stesso periodo. Ci siamo sfidati ai tempi della Formula 4, molto anche al simulatore, e ora siamo compagni di squadra in Formula 2. Spero per Kimi che mi raggiunga presto in Formula 1 perché se lo merita. Un giorno spero di lottare con lui per il titolo, perché penso che questo sia il percorso che entrambi stiamo facendo e l'obiettivo comune ad entrambi". Nel 2025 sarà affiancato nel Team Haas il (team clienti Ferrari che lo ha ingaggiato un mese fa) da Esteban Ocon ma il pensiero di Oliver Bearman va già oltre il confronto con il pur coriaceo pilota francese insieme al quale forma in prospettiva il binomio più alto (nel senso della statura!) del prossimo anno e punta invece sulla sfida con il suo attuale compagno di squadra (Prema Racing) in Formula 2 nella quale - recentemente - entrambi hanno rotto il ghiaccio con il gradino più alto del podio. Troppo tardi ormai per puntare al titolo della categoria cadetta, quando alla fine della stagione mancano gli otto round in programma nelle doubleheader di Monza, Baku, Losal e Abu Dhabi. D'altra parte sia il diciannovenne pilota di Chelmsford che il suo di un anno più giovane collega bolognese (Kimi varcherà la fatidica soglia dei diciotto anni a fine mese, la domenica del GP d'Olanda), hanno ben altro per la testa: uno già con il posto fisso nel Mondiale, l'altro... quasi. La decisione da parte di Mercedes sul debutto di Antonelli con la Williams (proprio team clienti per power unit e ovviamente retrotreno) dopo la pausa estiva del Mondiale è questione di giorni o forse addirittura di ore.
Il Rosso e il Nero, scuola Ferrari per Bearman, "cantera" Mercedes per Antonelli. Il pilota inglese e quello italiano sono già tra i maggiori indiziati a fare la storia della Formula Uno in un futuro non così lontano. Questione (anche) di gestire aspettative altissime su di loro (ma ben cadenzate) da parte delle due Case che ne hanno coltivato il talento ma soprattutto quelle - ben più pesanti - di media e opinione pubblica o meglio appassionati. "Armchair enthusiasts", come con immagine molto efficace vengono definiti Oltremanica, in agguato dietro la prossima curva (anzi, la prima), quando invece la missione principale (di Oliver e Andrea Kimi) sono il traguardo, l'ordine d'arrivo e il podio.
Antonelli ha vinto nelle scorse settimane la gara Sprint della F.2 a Silverstone e quella Feature di Budapest, Oliver si era imposto alla fine di giugno nella Sprint di Spielberg, svoltando una stagione fin lì sottotono, seguita allo straordinario debutto nel Mondiale con la Ferrari - della quale è pilota di riserva - in sostituzione di Carlos Sainz (costretto al forfait dall'appendicite) al Gran Premio dell'Arabia Saudita: quinta fila al via, settimo al traguardo. Primo pilota ad esordire nel Mondiale con la Rossa (quasi cinquantadue anni dopo Arturo Merzario) e in assoluto il più giovane di sempre, più svariati altri record legati alla sua giovane età.
"Penso che la Ferrari sia uno dei marchi più importanti mondo nelle corse e nella Formula Uno in particolare. Quando disegni un'auto, la disegni rossa. È sinonimo di corse, di vittoria, di successo e anche di grandissimi piloti. Aver debuttato nel Mondiale con la Ferrari - cosa che non accadeva da molto tempo - e diventare il più giovane pilota della Rossa è stato qualcosa di molto speciale per me. La Ferrari mi sostiene dal 2021 e anche solo mettermi al volante a Jeddah è stato un grosso rischio da parte loro. Questo dimostra che hanno fiducia nelle mie capacità. Da parte mia, naturalmente un giorno mi piacerebbe vincere il Mondiale, e farlo con la Ferrari".