Dal 36-44 americano, il 19-0 con cui Team USA chiude il secondo quarto contro il Brasile racchiude i rapporti di forza nel quarto della Bercy Arena (87-122). Tutti gli americani trovano il canestro, non trovando risposta dall'attacco brasiliano se non in una breve striscia di De Paula. Miglior realizzatore Caboclo con 30 punti, Booker per Team USA con 18. Ora la Serbia, una "rivincita" dell'84-110 del girone.
Il Brasile vorrebbe impostare la partita a ritmi bassissimi, per attaccare Curry ed Embiid a metà campo ogni singola azione, ma ci riesce a possessi alterni: Curry e James arrivano agilmente al ferro per il primo parziale (6-16), mentre la taglia di Holiday e Booker è fondamentale per aiutare sulle penetrazioni dei verdeoro. Proprio la guardia dei Suns è il protagonista dell’avvio di gara, riciclandosi come tuttofare nei pressi dei ferri, a rimbalzo offensivo e nella protezione del pitturato statunitense. Le prime due triple a segno di Embiid rendono la metà campo offensiva di Team USA troppo grande per la difesa del Brasile, che non ho modo di rispondere con la stessa continuità con Caboclo in attacco (14-27 al 7’). L’ingresso delle panchine – ancora Tatum e Haliburton i “sacrificati” da Steve Kerr nelle rotazioni a 10 degli USA – rallenta leggermente la corsa del tassametro americano e regala anche un poster su Davis che De Paula conserverà gelosamente fino a fine carriera: nonostante il 2/7 dall’arco, il Brasile termina i primi 10’ con “solo” 12 punti di scarto (21-33).
Il primo possesso di un teoricamente insoddisfatto Jayson Tatum rende bene l’idea dello sforzo mentale che il gruppo di Team USA si è costretto a esercitare anche in un impegno dal risultato sulla carta già scritto: difesa asfissiante su Benite, cambio sul perimetro e stoppata sulla sirena dei 24”. La squadra di Kerr non scherza in nessun ambito del gioco, mantenendo la distanza sul Brasile nonostante qualche persa di troppo (26-40 al 15’). Il timeout di Kerr non sortisce effetto, anzi: le percentuali dall’arco del Brasile si alzano leggermente, mentre Embiid e i lunghi americani rinunciano ad attaccare il ferro pur di tentare una tripla in più. L’8-2 di parziale brasiliano è fermato, tra i fischi della Bercy Arena, ancora da una tripla di Embiid: Team USA ritorna a punire i tagli delle guardie e riporta la gara sulla “propria” linea di galleggiamento (36-52 al 18’). Il linguaggio del corpo brasiliano, competente fino al momento, assume tratti sospetti sul finire di quarto, prestando il fianco a praticamente tutti gli attaccanti di Team USA e perdendo contatto nella tensione e nel punteggio: all’intervallo lungo è 36-63, con l’alley oop LeBron-Tatum sulla sirena a suggellare il tutto.
Le istantanee da ricordare di un terzo quarto altrimenti dimenticabile sono una gomitata subita da LeBron a rimbalzo, che costringe il Re a uscire momentaneamente dal parquet, e una schiacciata al volo a rimbalzo offensivo di Anthony Davis. Il massimo vantaggio è +28 (46-74), con LeBron diretto verso gli spogliatoi per recuperare dalla botta con maggior cautela. Non c’è bisogno del rientro in campo del #6 dei Lakers (12 punti e 9 assist in 21’): il tabellone a fine terzo quarto recita 71-94.
L'ultimo precedente alle Olimpiadi tra Team USA e Brasile era datato 1992, Olimpiadi di Barcellona. Il Dream Team aveva superato i verdeoro 127-83: la curiosità di seguire gli ultimi 10' dell'edizione 2024 sta tutta qui, nel valutare quanta differenza ci sia con lo score del Dream Team. Kevin Durant segna i punti 100 e 101, superando Lisa Leslie nella classifica all-time per punti realizzati alle Olimpiadi con Team USA; entra sul parquet anche Haliburton e il fondo della panchina del Brasile, per regalare scampoli di "gara" a tutti gli atleti olimpionici andati a referto. Il 122-87 non si discosta troppo da quello di 32 anni fa, ma poco conta. La semifinale della squadra di Kerr, nella giornata di giovedì, vedrà fronteggiarsi nuovamente USA e Serbia (anche la prima, Francia-Germania, è sfida già vista a Parigi 2024): per lo spettacolo, la speranza sarebbe una sfida leggermente più equilibrata e tesa di quella di due domeniche fa.
TABELLINO
BRASILE: Y. Santos 8, Felicio 0, Louzada 0, Benite 3, Huertas 9, G. Santos 7, Meindl 7, Neto 0, De Paula 15, Cardoso 0, Caboclo 30, Dias 8. Coach: Aza Petrovic.
USA: Curry 7, Edwards 17, James 12, Durant 11, White 5, Haliburton 2, Tatum 5, Embiid 14, Holiday 9, Adebayo 9, Davis 13, Booker 18. Coach: Steve Kerr.