Alice Sotero è pronta ad affrontare la terza Olimpiade in carriera ottenendo un settimo e un quarto posto nel pentathlon moderno. Risultati che la attestano come una delle favorite per la vittoria della medaglia d'oro, tuttavia la 33enne astigiana ha rischiato di non essere nemmeno presente a Parigi a causa di un'infezione all'occhio sinistro che ha rischiato di portargli via la vista.
Il dramma è emerso a metà giugno quando un fastidio all'occhio sinistro si è fatto sempre più forte tanto da costringerla a letto quasi tutto il giorno con il ghiaccio sulla zona interessata per anestetizzare la sofferenza. A quel punto è iniziato una lunga peregrinazione per trovare una soluzione con le prime diagnosi che parlano di Herpes. Come raccontato da Ansa Sotero viene a quel punto indirizzata a Grosseto presso il centro guidato dal professor Vincenzo Sarnicola che ha immediatamente sospettato un'infezione da Acantamoeba, un'ameba che colpisce la cornea e può causare seri danni se non individuata in tempo scatenandosi a causa dell'utilizzo di lenti a contatto infette.
Quest'ultime vengono inviate alla professoressa Maria Grazia Cusi dell'Università di Siena per l'analisi grazie alla quale arriva la diagnosi di cheratite da Acantamoeba, causata proprio da una lente contatto sciacquata sotto il rubinetto e non con la soluzione sterile. "Non sapevo che fosse pericoloso - racconta Sotero -. Usavo le lenti la notte per correggere un difetto visivo ma non ero a conoscenza che quella manovra potesse essere un rischio". L'azzurra ha quindi dovuto trascorrere parte del proprio tempo a letto non potendosi allenare nel nuoto, una delle cinque specialità del pentathlon.
Nonostante non vi sia attualmente una terapia ufficiale, l'azienda Sifi è al lavoro da tempo per mettere a punto un collirio ad hoc che è stato subito reso disponibile, per uso compassionevole, all'atleta che ha potuto così riprendere la propria rincorsa alle Olimpiadi. L'8 agosto sarà la volta della scherma, il 10 è prevista la semifinale e se tutto andrà per il meglio l'11 agosto è calendarizzata la finale.
"La terapia andrà avanti parecchio tempo. Ora vedo due decimi da quell'occhio e nella prova del tiro con la pistola userò l'altro occhio, quello destro, che per fortuna e' quello che usavo anche prima" ha sottolineato Sotero che si tufferà in acqua con una maschera di protezione molto stretta: "Non ho idea di cosa avrei fatto nelle mie condizioni se fosse stato previsto un tuffo nella Senna. Ci avrei pensato...".