LA CONFERENZA STAMPA

Prime parole di Cabal in bianconero: "Mi voleva l’Inter? Sì, ma mio sogno era la Juve"

Il nuovo acquisto bianconero colpito dal nuovo tecnico: "Thiago Motta mi ha chiesto di essere me stesso e di lavorare perché a volte il talento non basta. Mi ha sorpreso la fiducia che mi ha dato, è importante"

"La decisione di venire qui era legata al mio sogno, non solo il mio ma anche quello della mia famiglia e della mia società. Non volevo andare in un'altra società (l'Inter, ndr), il mio obiettivo era arrivare qui e lottare per questa maglia", queste le prime parole da vero juventino di Juan David Cabal. L'ex difensore del Verona, è pronto a iniziare la nuova avventura bianconera e lo fa con determinazione e una vera e propria dichiarazione d'amore. "Un sogno essere arrivato in una delle squadre più grandi in Italia e nel mondo. Ho lavorato tanto in questa settimana per poter riuscire a realizzarlo, non voglio solo fermarmi un anno ma voglio diventare un giocatore importante come Chiellini, Bonucci, Cannavaro", ha detto Cabal durante la conferenza stampa di presentazione. Il nuovo difensore bianconero è stato acquistato dal Verona per 12 milioni di euro dopo un vero e proprio derby di mercato con l'Inter. Positive le impressioni già dopo i primi tre test stagionali contro Norimbega, Brest e Next Gen. 

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Gli obiettivi per la prossima stagione sono ben fissati, sà quello che vuole: "Voglio portare tutto il mio talento e anche ciò che sono come persona, cercherò di fare tutto quello che posso per migliorare su tutti i fronti. Mi definirei con la parola resilienza. Ho lottato tanto per questo mio sogno, sin da piccolo son tifoso della Juve e sono riuscito ad arrivare qua. Sono diversi i giocatori di riferimento qui alla Juventus. In campo siamo tutti leader perché andiamo tutti verso lo stesso obiettivo e lavoriamo per poterlo raggiungere". Poi le prime parole di ammirazione per il nuovo tecnico, che sin da subito l'ha messo a proprio agio: "Thiago Motta mi ha chiesto di essere me stesso e di lavorare, perché a volte il talento non basta. Mi ha sorpreso la fiducia che mi dà, è importante. Lui è una persona corretta, è sempre stato un giocatore molto bravo", ha dichiarato il neo acquisto della Juventus. Sulla sua prima partita all'Allianz Stadium vinta contro la Next Gen ha aggiunto: "Sono felice di come mi hanno accolto i tifosi, la mia intenzione è quella di restituire tutto. Essere arrivato alla Juve è la cosa più bella che mi sia successo nella mia carriera. Non riuscivo a smettere di piangere quando mi hanno detto di venire alla Juve". Parole che non possono di certo passare inosservate, soprattutto al popolo bianconero. "Mi sento ancora un po' stranito quando entro nello spogliatoio. Dico ancora: wow, sono qua con i grandi giocatori. Sono ancora molto sorpreso e molto felice di quello che sto scoprendo, di come mi hanno accolto. Dalla società, dallo staff, da tutti. Voglio restituire tanto, tutto quello che ho ricevuto. Gioia non solo mia, ma della mia famiglia. Di tutte le persone che mi hanno accompagnato affinché crescessi. Mi riempie il cuore. E voglio restituire tutto questo". Il difensore ex Verona poi scherza, e sulle particolari richieste che gli arrivano dalla famiglia... "A casa? Vogliono tutti le magliette, in grandi quantità. Comunque c'è anche una bella atmosfera con i compagni. C'è un'energia bella. Quando arrivi in una squadra nuova, sei il più piccolo, non sai. Ma mi sono sentito sin da subito parte della squadra e sono felice di poter inviare le magliette in Colombia".

A chi gli ha chiesto di presentarsi e descriversi Cabal usato una parola: "Resilienza. Ho lottato davvero tanto per questo e molti hanno visto che avevo la maglietta della Juve fin da piccolo. Ho sempre inseguito il sogno di venire alla Juve e quando sono arrivato in Italia ho sentito tutto più vicino. Grazie a Dio sono riuscito ad arrivare qua. Riferimenti? Sono diversi i giocatori che mi hanno ispirato. Ho avuto la fortuna di vederli potere giocare. Ho giocato e condiviso il campo con molti di loro. Ne conosco diversi che sono grandi anche fuori dal campo. Come Zapata - ha dichiarato - l'ho incontrato e mi ha aiutato molto. Ho parlato con Cuadrado, ci siamo scambiati qualche parola. Mi ha detto che era la decisione giusta, che non c'era altra squadra come questa".

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