L’appuntamento-clou della regular season del calendario di Golden Trail World Series by Salomon è ormai dietro l’angolo, anzi più propriamente dietro la... prossima curva del sentiero. Stiamo naturalmente parlando della cinquantunesima edizione della Sierre-Zinal, la mitica “Corsa dei Cinque Quattromila” del Canton Vallese, nella Confederazione Elvetica. Dopo aver esaminato la shortlist dei favoriti a livello maschile (con un focus sulle chances da podio del nostro Daniel Pattis in un’intervista esclusiva per Sportmediaset), facciamo lo stesso per gara-donne, con un sintetico excursus sulle favorite alla vittoria e una conversazione con la toprunner statunitense Sophia Laukli. Non senza aver prima ricordato che si corre sabato 10 agosto sulla canonica distanza di 31 chilometri per un dislivello totale di 2200 metri.
Reduce da un infortunio ad inizio stagione, Sophia Laukli ha inaugurato la sua stagione solo alla fine di giugno in occasione della Marathon du Mont-Blanc (quarta prova stagionale) chiusa ai piedi del podio. La polivalente atleta americana del Team Salomon (vincitrice della scorsa edizione della Sierre-Zinal) avrà raggiunto il livello di forma indispensabile per tentare il bis? Sul suo cammino, Sophia non troverà la temibile Maude Mathys, la fortissima atleta elevetica del Team ASICS, recordwoman della prova (tra gli uomini il primatista è Kilian Jornet), a sua volta ferma ai box a causa di un infortunio dopo un ottimo avvio di stagione.
La sua connazionale Judith Wyder (Hoka/Red Bull) è l'atleta più in forma e lo ha dimostrato vincendo la Marathon du Mont-Blanc alla fine di giugno. Seconda al traguardo dodici mesi fa, la keniana Joyce Njeru di Atletica Saluzzo ha vinto la sua prima tappa GTWS la scorsa primavera nel Five Sisters Mountain Trail in Cina. L’altra keniana Philaries Kisang (Run2gether), terza lo scorso anno, punta a salire ancora… un paio di gradini del podio. Attenzione anche ad altre tre atlete del Team Salomon: la emergente cinese Miao Yao, la fortissima rumena Madalina Florea e l’esperta neozelandese Caitlin Fielder. Senza tralasciare outsiders di lusso come la britannica Scout Adkin (Team HOKA) e la statunitense Anna Gibson (Brooks Trailrunners). Al via anche le top runners italiane Elisa Desco, Camilla Magliano e Cecilia Basso. Ha dovuto invece dare forfait ad inizio settimana la valtellinese Alice Gaggi, alle prese con una condizione atletica insufficiente per essere all'altezza delle sue ambizioni in Svizzera.
Al comando della classifica generale femminile intanto c’è la regolarissima spagnola di Compressport Rosa Lara Feliu con 569 davanti alla sfortunata Mathys (532) e alla sua connazionale (nel senso di Feliu) Malen Osa del Team Salomon con 500 punti tondi tondi. Quarto podio per la elvetica di Compressport Theres Leboeuf (478) e top five sigillata da Sylvia Nordskar, atleta norvegese di Team HOKA, vincitrice a Zegama. Settimo posto per Caterina Stenta del Team Salomon, migliore italiana in classifica con 457 punti. Partenza (o meglio ripartenza) ad handicap per la vincitrice del circuito iridato Golden Trail 2023 Sophia Laukli, che è entrata in corsa alla Marathon du Mont-Blanc ed è attualmente ventottesima a quota 166 punti.
SPORTMEDIASET: Sophia, come ti senti a più di un mese dal tuo esordio stagionale nella Marathon du Mont-Blanc e ormai a poche ore dal via della Sierre-Zinal?
LAUKLI: Sto bene! In realtà, ora sono molto più entusiasta della mia corsa. L'ultima volta che abbiamo parlato, prima della gara di Chamonix, ho detto che non ero soddisfatta perché sapevo di essere rientrata ad un livello lontano dal mio abituale. Ora mi sento molto meglio e sono pronta per la Sierre-Zinal.
SPORTMEDIASET: Ripensando alla Marathon du Mont-Blanc, prima della gara avevi detto che saresti stata felice di portarla a termine dignitosamente. Un mese dopo, puoi ritenerti soddisfatta del quarto posto di Chamonix?
LAUKLI: Penso che questo risultato mi abbia fatto capire che non posso presentarmi alla partenza senza un'adeguata preparazione, ma che ho bisogno di mettermi al lavoro prima di una gara. Mi sono resa conto che l'anno scorso era stato tutto molto più facile. Ero in buona forma e non avevo dovuto impegnarmi al massimo perché tutto filasse liscio. Stavo bene e dovevo solo correre. Quest'anno ho capito che è necessario uno sforzo in più. A causa del mio infortunio, la mia preparazione per Chamonix è iniziata solo poche settimane prima, mentre le altre mie avversarie erano fa tempo su un altro livello. All'inizio ero delusa, mi ci è voluto un po' di tempo per accettarlo, ma mi sono anche resa conto che, nonostante la preparazione insufficiente, sono comunque riuscita a portare a termine una gara così lunga e a finirla ai piedi del podio.
SPORTMEDIASET: Com'è andata in gara alla Marathon?
LAUKLI: Non così male alla fine, considerando da dove venivo. Mi sentivo molto fiduciosa nella prima metà di gara perché avevo ottime sensazioni. Mi sentivo in controllo. Ricordo anche di aver sorriso al posto di soccorso perché non avevo alcun dolore. Ma la prima metà è molto più facile della seconda, e infatti alla lunga ho iniziato a pagare dazio. Credo di aver spinto un po' troppo nella discesa verso Vallorcinee all'improvviso le mie gambe hanno iniziato a presentare il conto. Quindi la seconda parte della gara è sembrata super lunga. Mi sono resa conto che era passato un po' di tempo dall'ultima volta che avevo corso così a lungo, o di aver affrontato sessioni di attività su terreni rocciosi o in discesa. Speravo di mantenere il terzo posto fino al traguardo, ma Miao Yao mi ha superato negli ultimi chilometri prima del traguardo. È stato frustrante, ma ho dovuto accettare il quarto posto.
SPORTMEDIASET: Pensi di essere stata meno forte quest'anno o semplicemente le altre ragazze hanno alzato il loro livello?
LAUKLI: Probabilmente entrambe le cose. Di sicuro non ero al mio miglior livello, tutt'altro! È difficile da valutare perché l'anno scorso ho affrontato Judith Wyder in condizioni particolari. Ho avuto il Covid in Italia e non ero al meglio nemmeno nelle finali. Penso che Pike’s Peak sia stato un confronto equilibrato con lei, ma alla fine non sono sicuro che sia migliorata molto. Madalina Florea invece, è andata molto forte in finale, ma penso che da allora sia migliorata ancora.
SPORTMEDIASET: Wyder e Florea, quale di queste due avversarie ti ha colpito di più alla Marathon du Mont-Blanc?
LAUKLI: Sapevo che Judith sarebbe stata in buona forma: è molto intelligente e avevo visto che era in forma. Quindi, alla fine, non mi ha sorpreso molto. Sono rimasto più impressionata dal modo in cui Madalina ha gestito una gara così lunga a quel ritmo.L'anno scorso era stato un po' il suo problema: gestire il ritmo. Ad esempio a Sierre-Zinal, dove l'avevo superata a tre quarti della distanza. Anche Miao Yao mi ha sorpreso. A Chamonix sapevo di non essere al meglio in discesa, ma non mi aspettavo che mi raggiungesse. Penso che sia migliorata molto, soprattutto in discesa, e sarà una avversaria da tenere d'occhio.
SPORTMEDIASET: A cosa punti realisticamente per la Sierre-Zinal?
LAUKLI: So che è una gara dura, soprattutto per fare il mio vero ritorno. È la gara più competitiva del mondo, quindi sono super motivata. Ero frustrata a Chamonix: non per il risultato, semplicemente perché non ero al mio livello. Questo è il momento di dimostrare che sono davvero tornata, ma so che sarà dura. Ho un obiettivo, certo… Ma non voglio parlarne troppo. Spero che, per via del modo in cui è iniziata la mia stagione, non sarò troppo sotto i riflettori. Voglio togliermi un po' di pressione di dosso. Ma, beh… So bene che - da campionessa in carica - sarò comunque un’osservata speciale.
SPORTMEDIASET: Hai rivalutato i tuoi obiettivi generali alla luce dell'inizio della tua stagione o speri ancora di vincere le Golden Trail Series, considerando che per l'accesso alla finale di Ascona e Locarno ad ottobre (ammesse le migliori trenta donne e i migliori trenta uomini) si prendono in considerazione "solo" i migliori quattro risultati della regular season e Sierre-Zinal è la quinta tappa?
LAUKLI: Penso che sia ancora possibile vincere il circuito, ma per farlo mi serve una seconda metà di stagione perfetta. Penso anche che sia bello avere queste avversità così presto nella stagione perché ho tutto da guadagnare e nulla da perdere. Ora so cosa aspettarmi e questo mi aiuterà nella mia preparazione. Sto anche iniziando a dire a me stessa che - se non ci riesco - non significa che sia stata una stagione terribile, soprattutto considerando come è iniziata. Darò il massimo per tornare e vincere, ma devo anche stare pronta a fare un passo indietro e valutare la stagione nel suo complesso.