CASO HORNER

Red Bull archivia l'Hornergate: "Ricorso respinto, indagine interna chiusa"

Il Team di Milton Keynes prova a voltare pagina ma le conseguenze dell'Hornergate vanno oltre gli aspetti legali e stanno condizionando la stagione

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"All'inizio di quest'anno è stata esaminata una denuncia contro Christian Horner. Quel reclamo è stato trattato attraverso la procedura di reclamo dell'azienda con la nomina di un consulente indipendente che ha respinto il reclamo. Il denunciante ha esercitato il diritto di ricorso e l'appello è stato portato avanti da un avvocato indipendente. Tutte le fasi del processo di ricorso si sono ora concluse, con l'esito finale che il ricorso non è stato accolto. Le conclusioni del legale sono state accettate e adottate da Red Bull. Il processo interno si è concluso. L'azienda rispetta la privacy di tutti i suoi dipendenti e non farà ulteriori commenti pubblici su questa questione in questo momento. Red Bull si impegna a continuare a soddisfare i più elevati standard sul posto di lavoro". Questo il testo del comunicato con il quale Oracle Red Bulla Racing ha formalmente annunciato che l'appello presentato dalla propria ex-dipendente che aveva accusato di molestie il Team Principal Christian Horner è stato respinto, considerando a questo punto conclusa la spinosa vicenda che era iniziata verso la fine dello scorso inverno, a pochi giorni dal via del Mondiale in Bahrain, nel fine settimana a cavallo tra i mesi di febbraio e marzo.

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Il Team Principal della squadra campione del mondo da tre anni a questa parte ha inizialmente vacillato ma di fatto non ha mai abbandonato la sua posizione nelle gerarchie Red Bull, team che al contrario in conseguenza dell'instabilità interna, legata alle "picconate" di Jos Verstappen (papà di Max) e di una monoposto - la RB 20 - vincente ma non dominante come quelle che l'avevano preceduta, sta affrontando una stagione molto complicata. Nonostante gli sforzi (in pista e fuori) da parte del suo campione, il team di Milton Keynes ha probabilmente imboccato la china discendente. McLaren, Mercedes e (parzialmente) Ferrari hanno recuperato buona parte del gap tecnico degli anni scorsi e lo stesso Max - nonostante il contratto a lungo termine che lo lega a Red Bull - sembra essersi ormai disamorato ed è sempre più corteggiato dalla concorrenza: Mercedes, nello specifico. Certo, la Formula 1 è una scienza quasi esatta e Verstappen, la cui corsa al quarto titolo consecutivo è tutto in discesa, ha la possibilità e in numeri personali per partire da grande favorito anche nel 2025 ma l'olandese - oltre che un asso del volante - è anche una persona molto sensibile, attenta a tutto ciò che lo circonda e a lavorare in un contesto ambientale che gli permette di concentrarsi sulla guida. Condizioni che alla Red Bull non esistono più e che nemmeno la pietra tombale sulla vicenda legale possono essere ripristinate in modo indolore.

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