Nadia Battocletti realizza l'impresa che nessuno si aspettava e conquista un meraviglioso argento nella finale dei 10.000 metri nei Giochi Olimpici di Parigi, con il nuovo record italiano di 30'43"35 a soli 10 centesimi dalla vincitrice keniana Beatrice Chebet prima con 30'43"25, al termine di una gara condotta sempre nelle prime posizioni, senza alcun timore reverenziale nei confronti delle quotatissime africane oltre che l'olandese di origini etiopiche Sifan Hassan terza con 3'44"12, oltretutto in una specialità che all'inizio della stagione non pensava nemmeno di affrontare in maniera costante.
Nata a Cles il 12 aprile 2000, Nadia ha quindi solo 24 anni e i suoi genitori sono ex atleti, il padre Giuliano suo allenatore ex mezzofondista e maratoneta, mentre la mamma marocchina Jawhara Saddougui è stata una specialista degli 800 metri quando viveva nella sua nazione di nascita.
Atleta poliedrica capace di esprimersi a grandi livelli anche nelle corse campestri e nelle gare su strada, quest'anno si è laureata campionessa europea a Roma sia sui 10.000 metri che sui 5000 metri, disciplina quest'ultima che l'ha vista solo pochi giorni fa quarta nella finale olimpica.
È primatista italiana in 6 differenti discipline, 3000, 2 miglia, 5000, 10.000 in pista, 5 km e 10 km in strada, ma non si limita a essere un'atleta professionista che si allena varie ore al giorno, in quanto quotidianamente è impegnata a Trento, dove vive, a frequentare il corso di laurea in ingegneria edile e architettura.
LE DICHIARAZIONI DI BATTOCLETTI
"È successo qualcosa di incredibile che quasi mi fa sorridere. Ho affrontato questa gara senza troppe aspettative in quanto nei giorni scorsi il problema al tendine mi si è acuito e temevo anche di non poter partecipare ma poi, grazie al grandissimo lavoro del mio staff medico, sono riuscita a riprendermi, anche se nel riscaldamento del pre-gara non avevo buone sensazioni e sentivo sempre male al tendine. Sono partita con l'idea di divertirmi non avendo niente da perdere, ma poi mi sono sentita sempre meglio e riuscita a reggere i vari strappi dati in gara dalle mie avversarie, per cui quando all'ultimo giro mi sono ritrovata ancora tra le prime ho pensato che non dovevo mollare, e che avrei potuto ottenere qualcosa di importante. Ringrazio tutti quelli che mi seguono sempre, a ogni livello, con il loro affetto e il loro incoraggiamento".