Gianmarco Tamberi affronta la finale del salto in alto olimpico di Parigi in condizioni di salute molto precarie, a causa di un ennesimo attacco di colica renale subito nella scorsa notte, ma chiude la sua gara con estremo onore riuscendo a superare solamente la misura di 2.22 al terzo tentativo, per poi sbagliare tre volte 2.27, ma onorando in ogni caso l'evento a cinque cerchi terminato alla fine in undicesima posizione assoluta.
Nella competizione Gimbo rinuncia alla quota di entrata di 2.17, per poi esordire con due errori molto evidenti a 2.22, non riuscendo a dare l'adeguata spinta con le gambe quando arriva sotto l'asticella, ma con una reazione di orgoglio supera piuttosto bene la misura al terzo tentativo, anche se la successiva quota a 2,27 diventa per lui un ostacolo insormontabile nella sua condizione totalmente precaria, e sbaglia ogni prova disponibile per un'evidente mancanza di forza alla base.
"NON ME LO MERITAVO. NON RIESCO AD ACCETTARLO"
"Mi spiace da morire perché nonostante tutto quello che è successo pensavo di poter fare qualcosa. Ho lavorato tanto per questa gara. Cerco solo di stare tranquillo e non pensare a quello che è successo, non riesco ad accettarlo". Gianmarco Tamberi scoppia in lacrime davanti ai microfoni Rai dopo l'eliminazione nella finale del salto in alto a Parigi a causa dei problemi di salute. "Parigi era la mia ultima vera gara a cui ho dedicato la vita, non mi sono mai fermato a guardare. Mi dispiace da morire, sono sincero nel dire che non me lo meritavo quello che è successo questa notte e domenica scorsa. Ci ho provato ma è andata male".
"Il ruolo di portabandiera? Sicuramente sono state delle grandi emozioni. Però io ho lavorato per la mia gara. È chiaro che il giorno che me lo hanno detto è stata una grandissima soddisfazione, un onore immenso che forse realizzerò più avanti, perché ho cercato sempre di tenere lontano le emozioni che erano diverse da quelle del salto per concentrarmi al 100%. In quello forse sbagliando, a questo punto, perché poi se succede quello che è successo oggi in quanto ti perdi tanto per strada, e magari una famiglia che avremmo voluto fare tre anni fa".
"Ho provato a realizzare i miei sogni anche oggi fino alla fine. Sono entrato in pedana dicendo me stesso 'dimentica di quello che è successo, può ancora succedere di tutto'. Non so perché magari inconsciamente. Volevo convincermi che fosse possibile. Magari era anche possibile per qualcun altro. Non voglio dire che fosse impossibile per tutti, ma non ce l'ho fatta. Ci ho provato con tutte le mie forze che ho provato. Con il supporto del pubblico ci ho provato", ha proseguito. "Grazie a tutti per essermi stato vicino. Mi hanno dato la forza di crederci e mi dispiace che sia finita così perché. Ho fatto veramente tutto quello che potevo fare ed è andata male", ha concluso.
"Le critiche per i miei post sui social? E' normale, lo capisco anche che possa essere criticato, ho ricevuto una quantità di messaggi allucinanti e non riuscivo a rispondere alle persone. Sentivo che il minimo era aggiornare le persone che mi vogliono bene e che mi sostengono. Ovviamente non ho comunicato ora dopo ora quello che succedeva ma le cose grandi e quello che poteva svoltare in un senso o nell'altro la mia situazione. Mi è sembrato il minimo di comunicarlo, vi garantisco che l'ultima cosa che volevo fare era scrivere dei post social in quel momento", ha spiegato ancora "Gimbo".