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Velasco: "Non è una rivincita dopo Atlanta". E manda un messaggio a Baggio

Il ct azzurro festeggia l'oro olimpico dopo la delusione maschile del 1996: "Costruito in quattro mesi"

"Ancora ci dobbiamo rendere conto di quello che abbiamo fatto". Parola di Julio Velasco al termine della finale olimpica vinta 3-0 dall'Italvolley femminile contro gli Stati Uniti. "È stata un'Olimpiade straordinaria, abbiamo perso un solo set, credo sia un record. Le ragazze sono state formidabili a non perdere mai il filo, siamo stati sempre in partita con grande lucidità e fuoco. La finale è stata la miglior partita che abbiamo fatto". Una sensazione speciale per Velasco, che ha voluto condividere il proprio stato d'animo: "C'è grande orgoglio per questa squadra, per questo staff e per la pallavolo italiana. La federazione e il Coni ci hanno messo nelle migliori condizioni per lavorare. È una vittoria del movimento. Con questa vittoria la pallavolo femminile può fare su salto. È una vittoria arrivata dopo 4 mesi di lavoro, queste ragazze si sono compattate come gruppo".

Per Velasco, e per gran parte del suo staff, questo oro "pone rimedio" alla finale persa ad Atlanta nel 1996: "Pace dopo Atlanta? No. Io non mi sento come Baggio che dice che non ha pace perché ha sbagliato il rigore, anche lui dovrebbe essere in pace. Succede. Quella squadra è stata una squadra straordinaria che ha perso una partita per due palloni. L'ho accettato perché è una cosa sportiva. Non ho mai avuto l'ossessione che mi mancava l'oro". Poi anche una battuta sul futuro: "Guidare la nazionale alle Olimpiadi del 2028? Pensare a Los Angeles adesso è troppo, sia perché abbiamo appena vinto sia perché non sono un ragazzo, quindi vediamo, forse è il momento di smettere adesso... Adesso non lo so, l'unica cosa che so è che la prossima settimana nessuno mi troverà al telefono".

Una gioia condivisa con il proprio staff, come sottolineato dal vice allenatore Lorenzo Bernardi: "È un qualcosa di storico, loro rimarranno nella storia dello sport mondiale. Le leggende vincono gli ori e loro l'hanno vinto. Rivincita delle Olimpiadi di Atlanta? Evidentemente questo era il momento per riprenderci quello che non eravamo riuscito a vincere nel 1996".

E ancora: "Solitamente, per preparare i Giochi servono quattro anni, ma per quanto è accaduto tutto questo si è creato in quattro mesi. Ho fatto scelte che ci permettessero di avere un cambiamento veloce. Con alcuni gruppi questo non è possibile crearlo, ma con queste ragazze lo abbiamo fatto. Ritengo che con questa vittoria tutto il movimento della pallavolo femminile italiana possa avere una spinta ulteriore. Probabilmente, mancava un successo di questo genere e sono convinto che ancora più ragazze vorranno essere in palestra e cimentarsi in questa fantastica disciplina". 

LE PAROLE DELLE AZZURRE

Gioia incontenibile anche per le azzurre, a partire da Myriam Sylla: "È stato emozionante, è stato bello. Siamo state sempre unite, eravamo sul pezzo con i nervi ben saldi. La medaglia è pesante come la strada che abbiamo fatto. È il giorno più bello della mia vita sportiva. Dedico la vittoria a mia madre, mio padre e ai miei fratelli". Le fa eco anche Caterina Bosetti: "È la partita che aspettavo da tutta la vita. Le partite più difficili per noi sono stati i quarti e la semifinale. Oggi abbiamo giocato una partita straordinaria, siamo la squadra più forte da anni. Oggi non ci siamo fatte sfumare l'occasione". 

Tra le grandi protagoniste della finale, ma anche di tutta l'Olimpiade, è Paola Egonu, che ha espresso così la propria felicità: "È bellissimo, stupendo. È un'emozione indescrivibile. Sono contenta perché questo è l'obiettivo che avevamo. Sono ancora incredula, ma sono fierissima e contentissima di quello che abbiamo fatto. Quello che ci siamo dette è di essere forti mentalmente e aggredirle. Velasco? È stato molto bravo a unirci tutte e costruire la squadra che mancava da un po'". Gioia condivisa anche da Alessia Orro: "Ci siamo dette 'diamo tutto noi stesse, si entra e si spacca'. Oggi la squadra ha fatto un lavorone, non perdendo un pallone. Loro avevano fatto tantissimi cambi ma noi siamo state brave, avevamo gli occhi della tigre, questa medaglia la volevamo a tutti i costi. Eravamo arrivata fin qui e non volevamo assolutamente fermarci, sapevamo che non ce l'avrebbero regalata: le abbiamo messe subito sotto e fatto il nostro gioco". 

Chiosa finale della capitana azzurra, Anna Danesi: "Qui e ora? È stato il nostro mantra in tutte le partite, ora non riesco a descriverlo, mi voglio godere tutte le emozioni che mi stanno arrivando addosso. Ora è finita la partita, ma sarà qualcosa che ci porteremo dentro per tutta la vita, non solamente legato alla pallavolo. È qualcosa che può aiutare nella vita normale".