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Dustborn: in viaggio con una punk-rock band in un mondo a fumetti

Abbiamo provato lo stravagante gioco d'azione e avventura di Spotlight by Quantic Dream: la recensione

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© Ufficio Stampa

Un bus, una band di quattro componenti, robot, tanti compagni di viaggio e un oggetto misterioso da consegnare dall'altra parte del Paese. Sono questi, e molto altri, alcuni degli elementi chiave di Dustborn, gioco d'azione e avventura in single-player a trama interattiva in arrivo il 20 agosto su PC, Playstation 5, Playstation 4, Xbox Series S/X e Xbox One. Realizzato da Red Thread Games per Spotlight by Quantic Dream, in Dustborn i giocatori sono invitati a partire per un entusiasmante e spensierato viaggio su strada attraverso una Repubblica Americana alternativa, con l’importante missione di trasportare una chiavetta usb contenente dati sconosciuti da una costa all’altra. La missione è ambientata in un universo ispirato ai fumetti dove le parole possono essere utilizzate per modellare una narrativa unica. Lungo una strada variopinta, si potranno creare relazioni, reclutare nuovi membri del gruppo, combattere nemici e suonare concerti in quanto membri di una punk-rock band sotto copertura, i "The Dustborn" appunto.

Dalla vostra parte avrete il potere delle parole, dall'altra, i principali antagonisti saranno i Puritani, un conglomerato aziendale tecnocratico fondamentalista a cui il gruppo di musicisti ha rubato un oggetto dal contenuto sconosciuto per recapitarlo in Nuova Scozia attraverso diverse tappe da percorrere a bordo di un vecchio autobus. I giocatori vestiranno i panni di Pax, l'assoluta protagonista. In quanto Anomala, Pax può controllare le parole e creare nuovi poteri, difendendosi, sfuggendo da situazioni spinose, neutralizzando le minacce e costruendo relazioni con i suoi compagni di viaggio Theo, Sai e Noam o con altri comprimari come la sorella Ziggy. Ovviamente, le relazioni sono difficili da gestire, poiché ogni personaggio sarà dotato di poteri personali, prospettive, motivazioni e insicurezze. Insomma, un intreccio di storie e avventure che piano piano ci ha conquistati.

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La storia, dopo un beve prologo che inquadra la vicenda, è un mix di passato e presente, ambientata in un'America futuristica, in cui essere umani, "Anomali" e robot provano a convivere, spesso fuggendo alla polizia. Su questo sfondo si svolge l'avventura di Pax e dei suoi amici. Una voce narrante si rivolge alla protagonista, accompagnandola passo passo durante i dialoghi tra i vari protagonisti e nei momenti in cui si ritrova a decidere come comportarsi. Tra risposte da dare, domande da fare e decisioni da prendere in un tempo limitato. Il tutto inframezzato da combattimenti ed enigmi da risolvere e, soprattutto, brani da scrivere in privato e suonare in pubblico.

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All'inizio il ritmo è blando, ma con il passare dei minuti la storia prende quota e quasi senza accorgersene ci si ritrova ben invischiati nelle vicende dei Dustborn. Anche l'adrenalina sale grazie a una mazza da baseball tecnologica che sa il fatto suo, ai poteri paranormali di Pax, alla cattura degli che si impossessano delle menti umane, e a una lunga serie di prove da superare. I due livelli di difficoltà previsti consentono poi a tutti di trovare la propria dimensione: ce n'è una per chi preferisce concentrarsi sulla storia e una per chi vuole maggiore azione. In tutti i casi il finale scritto è unico, anche se ci si può arrivare attraverso strade diverse.

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Dal punto di vista tecnico, la grafica a fumetti fa appieno il suo dovere e anche se i movimenti dei protagonisti sono un po' rigidi e la definizione dei volti poco più che essenziale, colori e dettagli delle ambientazioni rendono davvero piacevole muoversi nei territori di Dustborn. Anche grazie alla possibilità di ruotare la visuale attorno all'asse di Pax fino a 360°. Poter sfogliare il fumetto della storia per riviverne i momenti salienti, poi, fa diventare il tutto ancora più avvincente e divertente. Da leggere, comunque, c'è parecchio nell'intero gioco visto che tutti i dialoghi (non proprio brevissimi) sono in inglese con i sottotitoli in un buon italiano. A volte fin troppo scurrili, ma lo stile è questo.

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Forse ci saremmo aspettati una colonna sonora più coinvolgente e chiassosa visto che si racconta di un gruppo punk-rock, ma la possibilità di creare e suonare brani originali colma questa lacuna. Quanto al sistema di controllo, si tratta di classici comandi ben evidenziati a schermo, che rendono il tutto intuitivo, combinazioni comprese. Insomma, se sognate di vestire i panni di un gruppo musicale giramondo e adorate le avventure a fumetti, soprattutto quelle più futuristiche e strampalate, allora Dustborn potrebbe davvero fare al caso vostro.

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